"Questo premio rappresenta una grande soddisfazione perché riconosce il lavoro fatto in questi anni con gli Istituti agrari di Faenza, Imola e Ferrara e con l'Università di Bologna nel campo della ricerca e dello sviluppo. Abbiamo lavorato molto sulle varietà di compost e sui benefici che possono portare alle varie colture raggiungendo risultati che per il mondo agricolo hanno un valore molto significativo".

Così il responsabile commerciale di Enomondo, Giovanni Ferrucci, nel commentare il premio ricevuto dalla società faentina, nata nel 2011 dalla partnership tra Caviro ed Herambiente, nell'ambito dell'iniziativa Comuni ricicloni di Legambiente. Promosso dal Cic (Consorzio italiano compostatori), il riconoscimento è stato dato per "l'impegno profuso nella valorizzazione del Compost di qualità Cic".

Enomondo, che solo nel 2017 ha commercializzato circa 21.500 tonnellate di compost, è socio del Cic sin dalla sua costituzione. Ha raccolto il testimone da Caviro che è entrato a far parte del Consorzio nel 2004. "Quando è stato fondato il marchio 'Compost di qualità Cic', l'impianto faentino è stato uno dei primi ad aderire al programma volontario utile per ottenere l'attestazione da un ente terzo" spiega Vera Brambilla, ingegnere ambientale del Consorzio italiano compostatori.

Il compost ottenuto da scarti organici selezionati è essenziale per i terreni poveri di sostanza organica perché riconsegna i giusti elementi nutritivi e fissa il carbonio necessario per il corretto nutrimento delle piante che vengono messe a dimora. L'ammendante compostato verde (Acv) è ottenuto dagli sfalci della manutenzione del verde pubblico e privato, mentre l'ammendante compostato misto (Acm) è ricavato da sfalci e potature, scarti vegetali e scarti di lavorazioni agroindustriali.
Per ottenere un Compost di qualità, ossia un prodotto con un buon rapporto tra azoto, fosforo e potassio certificato dal Cic, sono necessari selezione delle materie prime ma, soprattutto, tempi lenti di maturazione.