“L’indispensabilità dei fertilizzanti per nutrire la terra, il patrimonio più importante di ogni agricoltore, e per rispondere alla crescente domanda mondiale di prodotti alimentari”.
Questo è stato l’argomento portante dell’incontro che Assofertilizzanti ha organizzato con gli operatori dell’informazione tra i campi prova del frumento presso l’Azienda Tadini di Gariga di Podenzano, Piacenza,
Marco Rosso, direttore di Agrofarma, ha spiegato come i fertilizzanti rappresentano per le piante quello che gli alimenti sono per l’uomo e gli animali: le piante per vivere e crescere assorbono infatti gli elementi nutritivi (i sali minerali) che sono contenuti nel terreno.
Con il passare del tempo, però, il terreno tende ad impoverirsi e la crescita delle piante diventa sempre più problematica, con raccolti sempre più scarsi e scadenti. Ecco quindi che per preservare la fertilità del terreno nel tempo occorre reintegrare, attraverso l’uso dei fertilizzanti, gli elementi nutritivi prelevati dalle colture.
In questo periodo di crisi del settore agrario, spesso i primi mezzi tecnici ad essere “sacrificati” sono proprio i fertilizzanti; ma questa tendenza porta, nel giro di pochi cicli colturali, all’impoverimento dei terreni che inducono le piante a produrre sempre meno.
I tecnici e gli agricoltori devono almeno “reintegrare gli asporti”, calcolando con precisione i quantitativi di NPK asportati dai prodotti realizzati su quel terreno ed apportandoli nelle forme e nei momenti più adatti ad ogni coltura.
Le prove condotte in questi anni hanno dimostrato come i fertilizzanti siano fondamentali per garantire adeguati livelli produttivi e per migliorare la qualità dei prodotti, garantendo la sicurezza dei consumatori e mantenendo o incrementando la competitività delle aziende agricole.
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Fonte: Agronotizie