I risultati delle rilevazioni dell’Istat confermano le valutazioni che Assofertilizzanti aveva elaborato: un calo significativo (-4,8%) del consumo di fertilizzanti (concimi, ammendanti e correttivi). Questo calo si accentua (-7,5%) considerando solo il comparto più rilevante, quello dei concimi minerali, o (-7,2%) se si considera l’insieme dei concimi, minerali, organici e organo-minerali.
Rispetto all’anno precedente, i prodotti distribuiti sono diminuiti di 260 mila tonnellate per un totale di 5,1 milioni di tonnellate di fertilizzanti.
Si nota una sostanziale invarianza delle quantità di ammendanti distribuiti (1,06 milioni di tonnellate) e un notevole incremento (+49%) dei correttivi che rappresentano però meno di 600 mila tonnellate. Quest’ultimo dato fa pensare che sotto questa voce siano stati etichettati prodotti precedentemente non dichiarati o siano stati rilevati operatori non censiti.
Il trend positivo dei concimi organici e organo-minerali si è interrotto registrando complessivamente una diminuzione del 5,8%, accentuata per i concimi organici (-8%) rispetto al calo dei concimi organo-minerali (-4,2%).
Sotto il profilo territoriale, il 59,46% della distribuzione nazionale si concentra nel Nord del Paese, il 15,4% nel Centro ed il restante 25,2% nel Mezzogiorno, confermando così in larga massima la ripartizione degli scorsi anni.
In particolare, nelle regioni settentrionali risulta immesso al consumo più della metà del totale dei concimi (56,4%), oltre due terzi degli ammendanti (74%) e ben l’87% dei correttivi. Le regioni più interessate alla distribuzione di fertilizzanti sono Veneto e Lombardia che assorbono rispettivamente il 17% e il 16,8% della distribuzione nazionale. Nel Centro e nel Mezzogiorno si segnalano Toscana con il 4,7% e la Puglia con il 7,9% del quantitativo distribuito.
Nei prodotti utilizzati in agricoltura biologica Istat riscontra un significativo aumento (+9,4%) che si riduce però in modo consistente a 3% se si considerano solo i concimi impiegati nel biologico.
A seguire Nomisma ha illustrato il risultato di uno studio commissionato da Assofertilizzanti relativo alla previsione dei consumi di nutrienti nei prossimi anni sulle colture più significative del Paese. In termini di nutrienti (azoto, fosforo e potassio), considerando le tendenze colturali a seguito della nuova PAC per il 2006, si prevede una riduzione dei consumi del 7/9% per l’azoto, del 6/8% per il fosforo, del 3/5,5% per il potassio. Le riduzioni dovrebbero essere più accentuate al Nord a causa della forte riduzione della coltivazione della barbabietola.
Il presidente di Assofertilizzanti, Narciso Salvo di Pietraganzili, commenta con grave preoccupazione i dati Istat che confermano come il settore stia attraversando un periodo di assestamento strutturale dovuto ai riflessi che la PAC ha avuto e avrà sull’agricoltura nazionale.
“Una diminuzione dei ricavi porta inevitabilmente gli agricoltori a ridurre l’impiego dei fattori di produzione, primi fra tutti i mezzi tecnici destinati alla nutrizione. Un elemento positivo – prosegue Salvo – è fornito da un aumento della produzione dei concimi in Italia (+ 3%) a fronte di un consistente calo delle importazioni (-16,7%), il che dimostra che gli operatori nazionali hanno saputo ottimizzare la loro presenza sul mercato. Si conferma inoltre la tendenza all’utilizzo di ammendanti organici per massimizzare i recuperi e restituire fertilità organica ai terreni. Tuttavia su questo aspetto è elevato il rischio di fenomeni impropri di smaltimenti non autorizzati e l’impegno dell’Associazione e delle Istituzioni è focalizzato a evitare che attraverso l’attività agricola avvengano tali illeciti”.
Il fatturato complessivo del settore resta al di sotto di un miliardo di euro che sconta però le tensioni internazionali sui prezzi energetici.
La giornata si è conclusa con un attento esame del nuovo Decreto legislativo che ammoderna e semplifica la disciplina dei fertilizzanti secondo le indicazioni comunitarie.
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Fonte: Agronotizie