Appena spente le luci dell'evento di Miami, si è iniziato a lavorare per il Quarto congresso che, nel novembre 2019, si terrà in Cina. La scelta non è stata casuale ma è legata anche a temi sociopolitici che hanno impedito, ad esempio, la partecipazione di alcuni Paesi Arabi all'evento in territorio Statunitense.
Proprio durante il suo intervento iniziale Jean-Pierre Leymonie, direttore di NewAG International, azienda organizzatrice dell'evento, ha spiegato che il congresso in Cina di sicuro attrarrà aziende non solo dal Medioriente ma anche dall'est Asiatico, Giappone ed India compresi.
Il mercato dei biostimolanti è ormai globale ed è in crescita in quasi tutti i paesi del mondo.
Abbiamo incontrato Leymonie per chiedergli se c'è spazio per eventi del genere con cadenza annuale. Con molta franchezza ci ha risposto che se si vuole mantenere elevato il contenuto scientifico delle presentazioni, è impossibile pensare ad un congresso ogni anno.
Ha proseguito spiegando che se, come si spera, tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019, dovesse essere pubblicato il nuovo regolamento europeo sui fertilizzanti (che include i biostimolanti), a partire dal 2021, il congresso si sposterà in Europa sicuramente per alcune edizioni se non in maniera stabile.
Tornando sul contenuto scientifico, ha sottolineato che a Miami è stato molto alto e che, come spesso accade, la ricerca ha anche condizionato il mercato. È lo stesso evento che mette in competizione proprio i ricercatori che lavorano per superare se stessi ed i loro colleghi con studi innovativi, volti ad approfondire temi nuovi e poco trattati. Gli abbiamo poi chiesto quali sono state le maggiori differenze tra l'incontro del 2015 a Firenze e quello di quest'anno e, ancora una volta, ha sottolineato che inevitabilmente l'innovazione nel mondo della ricerca continuerà a "fare la differenza".
La stessa domanda l'abbiamo posta a Patrick H. Brown che ha guidato il comitato scientifico del convegno dopo averne fatto parte nelle due precedenti edizioni. Anch'egli ha sottolineato l'elevata qualità di tutto quello visto e sentito a Miami.
Ottimi i circa 100 poster scelti da mostrare ai partecipanti, così come è stato alto il livello degli interventi sia dei relatori scientifici sia dei rappresentanti dell'industria. Rispetto alle precedenti edizioni è aumentato il numero dei partecipanti passando dai circa 600 di Strasburgo nel 2013 fino a superare i mille qui a Miami.
A conclusione di questo primo articolo ed a completamento del mio commento finale non mi resta che sottolineare quanto sia complicato per le normative restare al passo con l'innovazione.
In tutto il mondo, quando si parla di biostimolanti, siamo passati da quelle che in Italia chiamiamo 'pozioni miracolose' (snake oil per gli anglofoni) a prodotti tecnologicamente avanzatissimi.
Indubbiamente, in mezzo, sono rimaste zone grigie che spesso attirano l'attenzione delle Autorità. Il problema di fondo resta quello di non riuscire a regolamentare un settore così eterogeneo e dinamico senza automaticamente limitarne proprio l'innovazione.
Come vedremo nei prossimi articoli anche gli Usa sono alle prese con la regolamentazione di un settore che si colloca a cavallo tra fertilizzanti e fitosanitari, almeno per come sino ad oggi sono stati definiti questi due comparti. Una prova concreta l'abbiamo anche in Italia dove, fino al 2006 non esisteva nessuna norma che includeva i biostimolanti. Col Dlgs 217/2006 si introdussero i primi 2 e, col tempo siamo arrivati all'allegato 6 del Dlgs 75/2010 che, oggi, include ben 11 biostimolanti ed altri se ne dovrebbero aggiungere nel giro di qualche anno.
Volendo muovere una critica al convegno, anche se si tratta più di una constatazione, visto e sentito lo scopo degli organizzatori, si è notato un certo scollamento tra la parte scientifica (poster e presentazioni) e quella espositiva con decine di stand. In realtà, proprio per gli elevati standard dei ricercatori invitati, ad eventi del genere non partecipano gli anelli intermedi della catena distributiva.
Di conseguenza mentre lo stand di un fornitore di materie prime 'industriali' è stato visitato da numerose altre aziende interessate, c'erano altri stand di semplici confezionatori, privi di siti produttivi, desolatamente vuoti. Con molta probabilità si tratta di osservazioni legate alla mia estrazione commerciale ma potrebbe esserci ancora del lavoro da fare per sviluppare quest'appendice del congresso.
Image Line è stata media partner del Terzo congresso mondiale biostimolanti