Il peperone (Capsicuum annuum) è una solanacea di origine americana molto coltivata, in diverse forme e tipologie, nel bacino del Mediterraneo. In Italia la coltivazione è largamente diffusa soprattutto nelle regioni centrali e meridionali, ma si può trovare anche nel Nord Italia, in particolare in coltura protetta.
Biogard, divisione di CBC Europe, dispone di un ampio panorama di specialità per la cura e difesa della coltura, cominciando dalle prime fasi fino alla raccolta.
In primo luogo, Amylo-X LC è un fungicida e battericida microbiologico a base di Bacillus amyloliquefaciens (ceppo D747) in formulazione liquida ad ampio spettro d'azione. Infatti, agisce contro diverse malattie del terreno (Pythium, Rhizoctonia, Phoma, Fusarium, Phitophtora e Sclerotinia). In trattamenti fogliari nella formulazione WG, può essere utilizzato per il controllo della muffa grigia e dell'oidio. Va sottolineato che il prodotto esplica un'azione preventiva nei confronti dei patogeni e non deve essere considerato un prodotto curativo.
L'oidio può dare infezioni importanti sul peperone e un efficace controllo si può base su Heliosoufre S, fungicida antioidico a base terpenica contenente zolfo. I terpeni, derivanti da resine estratte dal legno di conifere, garantiscono al prodotto adesività e persistenza. A questo si può aggiungere Vitikappa, fungicida di contatto in polvere solubile contenente bicarbonato di potassio al 99,5 %.
Per il controllo delle nottue è possibile utilizzare due insetticidi microbiologici specifici: Helicovex (NucleoPoliedroVirus – HearNPV) per la nottua gialla (Helicoverpa armigera) e Littovir (NucleoPoliedroVirus –SpliNPV) per la nottua mediterranea (Spodoptera littoralis). Ad attività più generica per le nottue e per altri lepidotteri è Rapax AS, insetticida microbiologico a base di Bacillus thuringiensis kurstaki (ceppo EG 2348) in formulazione liquida.
L'utilizzo di questi insetticidi microbiologici si integra con l'impiego degli organismi utili in tecniche di difesa biologica per la gestione di altri fitofagi, iniziando in primis dagli acari tetranichidi, contro cui viene utilizzato l'acaro fitoseide predatore Phytoseiulus persimilis. Alla comparsa dei primi ragnetti inizia un programma di 3 lanci ripetuti nell'arco di 5 settimane per arrivare ad un dosaggio complessivo di 20 predatori/mq. Ad integrare la strategia viene l'utilizzo di Naturalis, acaricida/insetticida a base di Beauveria bassiana ceppo ATCC 74040, grazie alla sua selettività nei confronti del predatore.
Per il controllo dei tripidi si può contare sull'azione predatoria di Orius laevigatus, Rincote antocoride, e dell'acaro predatore Amblyseius cucumeris che possono essere introdotti sulla coltura precocemente all'apertura dei primi fiori, anche in assenza del fitofago. Anche in questo caso il dosaggio totale va "lanciato" sulla coltura in modo frazionato. A. cucumeris può essere utilizzato sfuso, ovvero mescolato a materiale disperdente disperso sulle piante, oppure utilizzando specifiche bustine (bags) a rilascio graduale (si tratta di micro allevamenti da cui in 2-3 settimane fuoriescono gli adulti predatori). Anche per i tripidi la strategia si può completare o integrare con insetticidi quali il già citato Naturalis, grazie alla sua attività polivalente, e NeemAzal, insetticida a base di azadiractina A, quindi di origine botanica, anch'esso compatibile con l'impiego degli organismi utili.
Tra i fitofagi del peperone non potevano mancare gli afidi, con cui interagiscono diversi insetti utili, predatori e parassitoidi. Tra i predatori un ruolo fondamentale è ricoperto da Chrysoperla carnea, neurottero predatore come larva, e il coccinellide predatore Propylea 14-punctata da impiegare soprattutto nei focolai di infestazione, mentre i parassitoidi Aphidius colemani, A. ervi e Aphelinus abdominalis vanno utilizzati alla comparsa dei primi afidi. Anche in questo caso NeemAzal può essere proficuamente utilizzato in trattamenti ad integrazione del programma di lancio degli insetti utili.
Gli aleurodidi (Bemisia tabaci e Trialeurodes vaporariorum) sono controllati da una strategia che prende il via qualche giorno dopo il trapianto con il lancio dell'acaro predatore Amblyseius swirskii. Ad inizio ciclo può essere introdotto anche il miride predatore Macrolophus pygmaeus, mentre il programma di lanci del parassitoide Eretmocerus eremicus va iniziato alla prima presenza degli aleurodidi per arrivare a 10-20 individui/mq in 3-5 lanci. Ad integrazione possono sempre essere considerati i trattamenti con Naturalis e NeemAzal.
Il peperone può, in condizioni particolari, essere attaccato dalla cimice verde che può essere efficacemente limitata dal parassitoide oofago Trissolcus basalis, avendo cura di inziare i lanci al rinvenimento dei primi adulti sulla coltura.
A corredo di queste strategie per tripidi e aleurodidi si può considerare l'uso di Biopiren Plus insetticida a base di piretrine naturali che può essere impiegato tenendo conto delle sue caratteristiche: buon effetto abbattente e debole persistenza. Quindi va utilizzato solo se effettivamente necessario ed almeno un giorno prima del lancio di ausiliari. Un'altra possibilità è l'utilizzo in trattamenti prima di avviare un programma di lanci allo scopo di abbassare una popolazione già particolarmente sviluppata.
Se la coltivazione del peperone si svolge su terreni con presenze importanti di nematodi possono essere proficuamente impiegati NEMguard Granules e NEMguard SC nematocidi a base di estratto di aglio rispettivamente in forma granulare per applicazioni al trapianto o alla semina e in sospensione acquosa per applicazioni al terreno tramite gli impianti di fertirrigazione. Questi prodotti non contengono semplicemente un estratto d'aglio, ma grazie ad un processo brevettato sono ricchi di composti polisolfurici che rappresentano il vero principio attivo.
Biogard rende disponibile per i produttori di peperone una ricca e articolata offerta di prodotti per il controllo di patogeni e fitofagi, arricchita, inoltre, nel 2024, dagli ausiliari prodotti da Bioplanet entrata a far par parte di CBC Europe.
Si tratta di soluzioni per un'agricoltura moderna che si voglia distinguere da schemi obsoleti che non garantiscono più una corretta difesa della coltura e non sono più in linea con gli obiettivi dettati dalla sostenibilità ambientale.
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