Ancora ai primi di giugno, con il Piano operativo per la lotta alle cavallette ancora in corso, era guerra di cifre sulla efficacia delle misure adottate da Regione Sardegna per sbarrare il passo all'invasione di questi acrididi. Ma ora, a metà luglio, è tempo di bilanci, e pare le cose siano andate bene nel Nord Sardegna, con danni che sono stati inferiori a quelli dello scorso anno.

 

"Con il duro lavoro e il massimo impegno da parte dei tecnici, possiamo affermare che la battaglia per il contrasto alle infestazioni delle locuste la stiamo vincendo, a protezione delle nostre colture". Lo ha detto l'assessora dell'Agricoltura della Regione Sardegna, Valeria Satta, che ha voluto fare il punto e un bilancio su quanto ottenuto in questi mesi per il contrasto alle cavallette.

 

"Dalle prime risposte e dalle prime interviste sembra che la popolazione delle cavallette sia notevolmente contenuta rispetto allo scorso anno. Certo il problema rimarrà endemico per il territorio regionale. Ragione per cui andrà effettuato un costante lavoro fino ad una decisiva riduzione del fenomeno".

 

"Massima importanza - ha sottolineato ancora l'assessora Satta -  ha rivestito la collaborazione con la Fao che ha esperienza sul contrasto alle locuste in 40 Paesi e già dal 1947".

 

Sotto richiesta della Regione Sardegna la Fao ha portato sull'Isola un team di scienziati, soprattutto entomologi, per dare risposte e trovare soluzioni a questa piaga endemica e ricorrente della regione.

 

"Il Piano operativo quest'anno è iniziato con la lotta tramite prodotti fitosanitari alla prima comparsa delle neanidi il 22 marzo scorso, notevolmente in anticipo dunque rispetto al 2022, quando le prime invasioni iniziarono il 27 di aprile" ricorda ancora l'assessora Satta.

 

Importantissimo - secondo Regione Sardegna - è stato l'uso di modelli previsionali agrometeorologici, grazie alla collaborazione tra Crs4, Laore e Arpas, che hanno consentito di colpire l'insetto appena uscito dalle uova, grazie all'azione di monitoraggio eseguita dal personale di Forestas (circa cento uomini) che hanno collaborato con i tecnici di Laore (una trentina).

 

La lotta con prodotti fitosanitari è continuata tutto il mese di giugno e primi di luglio, arrivando ad un numero di circa 4mila interventi.

 

"È da rimarcare  - ha detto l'assessora - che i tecnici di Laore, Forestas e delle ditte specializzate alla lotta fitosanitaria hanno lavorato tre mesi consecutivi senza interruzioni, neanche i giorni festivi".

 

Nel mese di giugno, grazie all'impiego del personale della Protezione Civile e delle compagnie barracellari dei comuni coinvolti, si è proceduto al monitoraggio dei terreni e degli insetti utili (antagonisti). "Queste azioni - ha concluso l'assessora Satta - serviranno a capire dove le locuste hanno deposto le uova per impostare la lotta del prossimo anno, utilizzando anche le arature dove le condizioni del terreno lo consentano".

 

Centro Studi Agricoli, la devastazione non avanza

"La devastazione di pascoli e colture foraggere da parte dell'infestazione da cavallette, nei comuni della piana di Ottana, sembra arrestarsi e non avanzare. Questo è già un primo risultato altamente positivo" afferma Tore Piana presidente del Centro Studi Agricoli.

 

"Dopo tre anni di infestazioni con superfici in aumento, oggi grazie al lavoro di monitoraggio svolto dall'Agenzia Regionale Laore e ai trattamenti mirati di circa 4mila punti nei 35mila ettari colpiti, gli allevatori e gli agricoltori dei comuni della piana di Ottan, iniziano a guardare il loro futuro con più ottimismo" afferma Piana, che ammonisce: "L'infestazione delle cavallette non è terminata e dopo la schiusa molte sono riuscite a salvarsi e deporre le uova sui terreni e sicuramente si schiuderanno la prossima primavera, ma moltissime sono state debellate, si parla del 70% circa con i trattamenti chimici mirati".

 

"Ecco che oggi non bisogna abbassare la guardia - conclude Tore Piana - e vi è la necessità di preparare bene la lotta per il prossimo anno. Quest'anno numerosi agricoltori hanno potuto produrre i foraggi necessari per la propria azienda, come ancora tanti hanno subìto danni consistenti, ed a questi la Regione deve riconoscere i giusti indennizzi".