AgroNotizie ha potuto verificare, con fonti dirette del ministero dell'Ambiente, che quella firma c'è e che è arrivato anche il benestare di Ispra, ma l'iter non è ancora concluso. Perché la macchina operativa, già ampiamente preparata, sia avviata manca ancora il sì della Conferenza Stato-Regioni (organo istituito per coordinare le politiche fra Governo e autonomie locali, Ndr). Si tratta di un passaggio burocratico obbligatorio per poter dare attuazione al famoso decreto del presidente della Repubblica 102/2019 che ha aperto la possibilità, in determinati casi e con una procedura ben definita, alla lotta biologica ad avversità anche con l'introduzione di organismi non autocnoni.
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Trissolcus japonicus, nemica giurata di Halyomorpha halys in Cina, paese dal quale la vespa arriva, fino a pochissimi anni fa non era presente in Italia. L'ok del ministero dell'Ambiente a moltiplicazione e lanci significa che il ministero ha valutato l'impatto ambientale che la vespa samurai avrebbe in Italia e ha ritenuto di dare il via libera. Sicuramente è un notevole passo avanti nella procedura ma, per poter tirare un sospiro di sollievo serve comunque il benestare della Conferenza Stato-Regioni. Non si può ancora quindi gridare: "Arrivano in nostri!". Il parere della Conferenza Stato Regioni sarà espresso durante la prossima riunione e non è tecnicamente vincolante, lo è però nella sostanza. Tutti gli organi coinvolti nella procedura infatti tengono al fatto che ci sia la massima condivisione delle scelte.
Bisogna comunque tenere presente che, nonostante le temperature che rischiano di svegliare le cimici svernanti in anticipo, secondo i tecnici del fitosanitario, siamo ancora in tempo per produrre in numero sufficiente le vespe samurai necessarie. Perché la strategia abbia un impatto bisogna infatti lanciare le vespe al momento giusto e il periodo individuato è attorno alla metà di giugno.
Considerati i tempi di riproduzione di Trissolcus japonicus i margini di lavoro, ad oggi, ci sono. Trissolcus japonicus rappresenta un tassello fondamentale della lotta alla cimice asiatica, ma tutti gli esperti concordano sul fatto che, sicuramente per la stagione alle porte, non sarà sufficiente a riportare sotto controllo Halyomorpha halys. I tempi necessari perché il sistema torni in equilibrio non sono certi e ancora per quest'anno sarà necessario continuare ad attuare la lotta con tutti gli altri mezzi a disposizione.