Un 'Club della pera Abate'. Questa è l'idea dei frutticoltori che si sono riuniti spontaneamente a Costa di Rovigo tramite il passaparola. Riunire sotto un unico coordinamento e marchio la pera Abate italiana: l'idea non è nuova, era già stata proposta alcuni anni fa, ma per varie cause non si è ancora voluta concretizzare. La presenza di due frutticoltori del ferrarese, Giorgio Zaniboni e Albano Bergami, socio della Op La Diamantina, ha consentito di acquisire delle importanti precisazioni circa le motivazioni che hanno spinto e formalizzato la loro idea. La novità principale è proporre a tutti i frutticoltori di pera Abate di regolamentare la filiera della produzione con alcune semplici e fattibili regole e partire dai produttori e dal prodotto.

Tali regole sono sostanzialmente individuabili: 

  1. in un unico disciplinare per i trattamenti su base italiana, 
  2. un comitato tecnico responsabile con la partecipazione anche della Fondazione Navarra di Ferrara,
  3. il catasto unico della pera abate, 
  4. un unico standard di raccolta, 
  5. un coordinamento della commercializzazione, 
  6. un quantitativo da destinare alla conservazione (consigliata nei momenti di super produzione), 
  7. un versamento proporzionale alla produzione dei singoli produttori, 
  8. la pubblicizzazione del nuovo marchio, 
  9. la costituzione di un comitato super parte, per dirimere le eventuali controversie,
  10. il packaging che dovrà essere standard per la raccolta cassoni piccoli/casse normali per il 70+ e casse (bauletti) per il 60-70, per ottimizzare la frigoconservazione e la riduzione dei manipolamenti post cella e dare un valore diverso ai due prodotti ottimizzando così i costi. 

Durante l'incontro ci sono state domande e risposte adeguate: i produttori hanno avuto nell'ultima annata una produzione alta, ma compensi alquanto ridotti che hanno bistrattato il valore del loro prodotto; è per questo che forse si è capito che l'unione può fare la differenza, sia nei momenti di valori alti, che nei momenti difficili come per l'annata scorsa.

La serata è terminata con l'intenzione di ritrovarsi dopo un paio di settimane per verificare e per aderire all'iniziativa in modo che il progetto iniziale possa prendere corpo e partire con l'ausilio del Cso di Ferrara e della Camera di commercio di Ferrara e di quelle che saranno interessate.