Ritardi nelle procedure e deficit di informazione. Sono i punti all'origine del ricorso presentato da Compag, la Federazione nazionale dei commercianti di prodotti per l'agricoltura, al Tar del Lazio contro il ministero della Salute, sulla revisione degli agrofarmaci. E, in particolare, contro due decreti del 21 marzo 2011 - su tefubenzuron e tebuconazolo - pubblicati in Gazzetta ufficiale rispettivamente il 7 e il 9 aprile scorsi.
"Lo scopo del ricorso - spiega Vittorio Ticchiati di Compag - non è certo quello di bloccare la revisione degli agrofarmaci, ma di indurre le istituzioni, nello specifico il ministero della Salute, ad operare rispettando maggiormente gli operatori e il mondo del lavoro".

Trasparenza nelle procedure, chiarezza e tempestività nella comunicazione agli operatori, "sono questi gli obiettivi della nostra azione contro un sistema che non tiene conto delle esigenze del mondo operativo", precisa Ticchiati.
Nel mirino di Compag ci sono le procedure di revisione delle sostanze attive e dei formulati, accomagnate - come sottolinea la Federazione in una nota - da ritardi e disfunzioni.
"Più volte abbiamo protestato - sottolinea Ticchiati - e chiesto procedure più rispettose dei rapporti di filiera. Ma i nostri appelli sono stati ignorati. Contro le disfunzioni croniche poco i può fare, pertanto l'unica via rimasta era quella legale".

Cinque gli aspetti fondanti del ricorso per Compag: mancata comunicazione del provvedimento al settore della vendita e dell’utilizzo degli agrofarmaci, come previsto dal DPR 290/01, e violazione del principio (generale) di necessaria partecipazione dell’interessato all’azione amministrativa; violazione dell’art.13 del DPR 290/2001 che prevede nel caso di revoca di un prodotto la concessione di un periodo di smaltimento delle scorte; violazione del principio di proporzionalità; danni patrimoniali e non.

Intanto, il 22 giugno scorso si è tenuta l'audizione presso il TAR del Lazio. Per il ministero della Salute era presente l'avvocatura dello Stato, che ha proposto una conciliazione.

"Siamo disponibili in questo senso - dice Ticchiati -: il nostro obiettivo è cambiare il modus operandi, non eliminare la revisione".
Vincolati per Compag, ai fini della conciliazione, il rispetto della tempistica e dell'andamento stagionale dell'agricoltura; la concessione di adeguati periodo di smaltimento delle scorte; abbandono del sistema delle revoche retroattive e l'adozione di un sistema di informazione adeguato.