Nel 2009 la quantità dei prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo (pari a 147,5 mila tonnellate) è diminuita dell’1,6 per cento rispetto al 2008. E' quanto rende noto l'indagine Istat. Anche i principi attivi contenuti nei preparati distribuiti per uso agricolo registrano una diminuzione, scendendo da 80,7 mila tonnellate del 2008 a 74,2 mila del 2009 (-8,0 per cento). Diminuisce la concentrazione delle sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari, che passa dal 53,8 al 50,3 per cento.
Fra i principi attivi, i fungicidi rappresentano il 63,1 per cento del totale, gli insetticidi e gli acaricidi il 10,6 per cento, gli erbicidi il 10,7 per cento, i vari il 15,1 per cento e i biologici lo 0,5 per cento.
Per quanto riguarda la classe di tossicità, il 3,6 per cento dei prodotti fitoiatrici risulta molto tossico o tossico, il 18,7 per cento nocivo, mentre il 77,7 per cento viene definito non classificabile. La quantità distribuita di prodotti tossici e molto tossici è diminuita del 12,4 per cento rispetto al 2008. Risultano in calo, ma in misura meno intensa, anche i prodotti non classificabili (-1,9 per cento), mentre i prodotti nocivi mostrano un lieve aumento (+1,8 per cento) rispetto all’anno precedente.
La quantità dei principi attivi consentiti in agricoltura biologica e contenuti nei prodotti fitosanitari (pari al 56,3 per cento delle sostanze attive totali) diminuisce in misura inferiore (-6,7 per cento) rispetto ai principi attivi in complesso (-8,0 per cento).
Il 44,9 per cento dei prodotti fitosanitari viene distribuito nelle regioni settentrionali, il 13,7 per cento in quelle centrali e il 41,4 per cento nel Mezzogiorno.

Prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo per tipologia – Anno 2009
(variazione percentuale sul’anno precedente)


Dinamica della distribuzione dei prodotti fitosanitari nel periodo 1999-2009
Nel decennio 1999-2009 la quantità di prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo è diminuita complessivamente di 10,7 mila tonnellate (-6,8 per cento). In particolare, sono calati i fungicidi (-13,1 per cento), gli insetticidi e acaricidi (-23,2 per cento) e gli erbicidi (-3,2 per cento), mentre i prodotti vari sono aumentati del 79,6 per cento. I prodotti molto tossici e tossici si sono ridotti di oltre la metà (-63,5 per cento) e quelli non classificabili dell’8,4 per cento; viceversa, i formulati nocivi sono aumentati del 47,6 per cento, confermando il trend positivo degli ultimi anni.
Nel decennio considerato i principi attivi diminuiscono complessivamente di 7,9 mila tonnellate (-9,6 per cento); nel dettaglio, si riducono le sostanze attive insetticide, erbicide e fungicide, (rispettivamente del 34,7, 18,6 e 11,5 per cento), mentre raddoppiano le varie (+52,2 per cento).
Una prima analisi della distribuzione per categoria dei prodotti fitosanitari, mostra che il calo dei quantitativi risulta generalizzato. In particolare, specialmente per i prodotti molto tossici e tossici, la diminuzione è dovuta soprattutto all’utilizzo di pratiche agronomiche, incentivate dalle politiche agro-ambientali comunitarie e nazionali, che puntano sul minor utilizzo di mezzi tecnici chimici impiegati nelle coltivazioni agricole.

I prodotti fitosanitari, negli ultimi anni, sono stati caratterizzati da un importante sviluppo, che ha portato alla sostituzione delle molecole di vecchia concezione con principi attivi di nuova generazione a ridotto impatto ambientale, anche se le condizioni climatiche nelle varie annate e la tipologia delle colture rappresentano un ulteriore fattore di influenza sulla distribuzione delle differenti tipologie di prodotti.
La concentrazione dei principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari è diminuita di 1,6 punti percentuali (da 51,9 per cento a 50,3 per cento), un calo imputabile sia alle innovazioni tecnologiche (di prodotto e di processo), sia alle condizioni atmosferiche sfavorevoli e alla riduzione delle superfici coltivate.
Risultano in forte crescita i prodotti di origine biologica, che passano da 68,9 a 410,6 tonnellate, mentre le trappole salgono da 601 mila a 863 mila unità. La diffusione dei prodotti di origine biologica e delle trappole rappresenta il segmento più innovativo della distribuzione, anche se le quantità immesse al consumo risultano ancora di entità limitata. 

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