Ogm: coro di 'no' contro l'annunciata semina di mais in Friuli

In tema di Ogm "la sentenza del consiglio di Stato è stata disattesa dal decreto Zaia e per questo Silvano Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra, ha presentato un ricorso contro il decreto interministeriale per ottenere l'esecuzione della sentenza". A darne notizia un comunicato stampa di Futuragra.

Un'altra presa di posizione viene da Agricoltori Federati e Movimento Libertario, che dichiarano di volere iniziare la semina di mais Ogm in un campo del Friuli.

Una dichiarazione che ha sollevato proteste da più parti: il senatore del Pd Fracesco Ferrante invita il ministro dell'Interno ad attivarsi "al fine di prevenire e evitare un atto illegale a salvaguardia della salute pubblica e per il rispetto di un decreto interministeriale che pone un paletto ineludibile alla coltivazione di Ogm".

Anche la Coldiretti di Pordenone invita al rispetto della scelta del governo. "Se veramente ci fossero le semine - rileva il direttore di Coldiretti Roberto Palù - ci sarebbe il pericolo di inquinamento. La responsabilità di questi soggetti sarebbe pesante. Proprio per questo abbiamo richiesto un incontro urgente con il prefetto Pierfrancesco Galante che incontreremo nella prima mattinata di giovedì e dove spiegheremo le nostre preoccupazioni".

"Siamo pronti ad azioni dirette di protesta in tutto il territorio nazionale per impedire alle coltivazioni Ogm di compromettere la biodiversità, l'agricoltura di qualità e le produzioni tipiche del nostro Paese". Così Loredana De Petris della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà risponde alll'annuncio della semina di mais Ogm.  "Se questa provocazione dovesse avere un seguito – conclude De Petris – chiameremo gli agricoltori ed i consumatori, che sono in stragrande maggioranza contrari agli Ogm, alla mobilitazione diretta contro le semine illegali. Nel frattempo chiediamo al parlamento un intervento urgente per l'introduzione della moratoria per le coltivazioni transgeniche in assenza di piani regionali, colmando il vuoto giuridico prodottosi con la sentenza della corte costituzionale n.116 del 2006."