I metaboliti sono risultati fatali alla sostanza attiva Bifentrin, l'805° sostanza attiva revocata in Europa dall'inizio della revisione. Fortunatamente per il notificante la revoca non sembra dovuta alle caratteristiche intrinseche della sostanza, anche se nella nostra analisi “Traffic light”, bifentrin è risultato “50% green”, ma privo di criticità “dark red”.

La principale criticità è rappresentata dalla mancanza di dati sul comportamento dell'acido TFP1 nel suolo e sulla possibile contaminazione delle acque di falda. Anche la carenza di studi residui non ha permesso di valutare appieno il rischio per il consumatore esposto alle derrate provenienti dalle colture trattate con il piretroide, così come l'assenza di studi di metabolismo vegetale sui suoi due isomeri (per la precisione enantiomeri) ottici B1 e B2. Dal punto di vista ecossicologico la documentazione presentata non è stata in grado di dimostrare l'accettabilità del rischio dell'utilizzo del prodotto nei confronti di pesci, mammiferi, lombrichi e artropodi non bersaglio.

Sono state rilevate carenze anche nella documentazione sulle piante (che anche nel caso dei prodotti diversi dagli erbicidi non è facoltativa) e i macrorganismi terricoli non bersaglio. Gli stati membri dovranno revocare le autorizzazioni entro il 30 maggio 2010 e lo smaltimento scorte dovrà concludersi entro il 30 maggio 2011.

 

1Cis, trans-3-(2-chloro-3,3,3-trifluoro-1-propenyl)-2,2-dimethyl-cyclopropanecarboxylic acid