I Gal, Gruppi di Azione Locale, voluti dall'Unione Europea per lo sviluppo di aree rurali in condizioni di svantaggio, reclamano un ruolo attivo, da registi, nella partita delle Cer, le Comunità Energetiche Rinnovabili. A fare da apripista, sperando che altri Gal italiani ed europei li seguano, sono i Gal della bassa Lombardia.
Il 15 dicembre scorso, durante un convegno a Milano, è stato fatto il punto sul progetto C.E.R.Chiamo Energia (Psr Lombardia 2014-2020 - Operazione 19.3.01) che coinvolge il Gal Terre del Po, il Gal Risorsa Lomellina e il Gal Oltrepò Pavese. Un'area che conta 238mila abitanti e 110 comuni. L'idea è quella di creare comunità di comunità energetiche in modo da evitare che le risorse economiche a disposizione per la transizione energetica vengano sprecate. E questo a vantaggio anche delle aziende agricole, con la Legge n. 41 del 21 aprile 2023 (Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Pnrr), infatti, le imprese agricole possono godere di norme che facilitano le Cer in ambito agricolo.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono fra i principali soggetti sui quali l'Unione Europea e l'Italia fanno affidamento per compiere la transizione energetica e centrare l'obiettivo della neutralità climatica al 2050. "Le Cer non sono solo un soggetto tecnico, la capacità di calcolare, di simulare ed assicurare equilibrio fra produzione di energia e consumi sul piano territoriale. Io partirei dal cuore delle potenzialità delle Cer, sono infatti un soggetto giuridico di diritto autonomo con finalità mutualistiche, sono di fatto un'azienda, in modo improprio possiamo dire che sono un'azienda no profit", ha detto Sergio Olivero, professore del Politecnico di Torino, del Comitato Tecnico Scientifico di C.E.R.Chiamo Energia e del Forum Italiano delle Comunità Energetiche. Le Cer raggruppano persone, imprese, enti, associazioni per autoprodurre e consumare energia da fonti rinnovabili, più energia è prodotta e autoconsumata, maggiore è l'incentivo che si percepisce.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili dalla A alla Z
Costituire una Cer è però qualcosa di complesso. Sono infatti, appunto, un soggetto giuridico e occorre individuare un soggetto gestore. Per avviare la macchina poi servono una serie di passaggi tecnici e burocratici che richiedono competenze. Eppure da Pnrr ci sono, per le Cer costituite in comuni con meno di 5mila abitanti, 2,2 miliardi a disposizione. Ecco allora che i Gal possono entrare in gioco ed è questo l'obiettivo del progetto lombardo. "Le Cer sono relativamente piccole - ha detto ancora Olivero - non si può pensare che ogni Cer abbia un ufficio tecnico, un ufficio legale, un progettista, bisogna mettersi assieme e aggregare le comunità, che possono così affidarsi a qualcuno che gestisca ma che allo stesso tempo lasci alle Cer stesse la gran parte del valore aggiunto generato".
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Il progetto C.E.R.Chiamo Energia prevede la creazione di una super community di comunità energetiche che vede i tre Gal protagonisti e aggregatori. Uno studio commissionato dai Gal a Sei Srl, Servizi Energetici Integrati di Mantova ha analizzato la situazione di partenza, scattando una fotografia. Il Gal Terre del Po raccoglie ventuno comuni e vanta tredici progetti di Cer approvati da Regione Lombardia, una potenza FER prevista di 1.172 kW per una produzione complessiva di 1,3 GWh/anno. Il Gal Risorsa Lomellina conta su quarantuno comuni, i progetti Cer sono sette di cui uno approvato e due Cer già costituite. La potenza FER prevista è di 188 kW, di cui 56 già in esercizio per una produzione complessiva di 0,2 GWh annui. Il Gal Oltrepò Pavese raccoglie quarantotto comuni, tre progetti Cer di cui uno approvato; potenza FER prevista: 489 kW, di cui 23 già in esercizio per una produzione complessiva di 0,6 GWh/anno.
In totale, sul territorio dei tre Gal, i comuni con meno di 5mila abitanti sono novantaquattro e questo dato ha una certa importanza dal momento che i finanziamenti a fondo perduto da Pnrr sono previsti proprio per le Cer che insistono su quei piccoli comuni. Un altro dato interessante è il numero di imprese agricole presenti, in totale sono 5.570. Le aziende agricole ovviamente possono aderire a una Cer costituita ma va anche notato che con la Legge n. 41 del 2023 godono di norme di favore. L'articolo 47 infatti rimuove alcuni limiti previsti dal D.Lgs 199/2021 nel caso in cui i poteri di controllo delle Cer siano esercitati esclusivamente da imprese agricole, anche tramite organizzazioni di categoria, cooperative agricole, cooperative di imprenditori agricoli o loro consorzi. In particolare gli incentivi sono riconosciuti anche in relazione ad impianti (compresi gli impianti agrovoltaici) di potenza superiore a 1 MW e anche per la quota di energia condivisa da impianti e utenze di consumo non connesse sotto la stessa cabina primaria.
Il vantaggio dell'aggregazione di tre Gal è quello di ridistribuire valore sul territorio in modo che incentivi per l'energia prodotta e autoconsumata e contributi a fondo perduto previsti dal Pnrr (fino al 40% dell'investimento per chi crea una Cer) vengano gestiti localmente. "I Gal - ha spiegato ancora Sergio Olivero - portano avanti la collaborazione pubblico-privata, hanno capacità di governance, sono riconosciuti, sono di tipo mutualistico, non sono aziende che perseguono puro profitto. Il Gal può trasformarsi in un'entità in grado di fare da abilitatore di comunità di comunità energetiche e il modello lombardo è replicabile. Serviranno ovviamente piattaforme digitali evolute che possono funzionare con intelligenza artificiale, ma il Gal può diventare uno strumento tecnologico, organizzativo e di governance che può portare avanti un approccio di creazione di valore e di redistribuzione del valore. Ciò non può essere fatto in ottica puramente privatistica".
"Aiutiamo i territori a progettare in una logica di interesse territoriale e facciamo progettazioni multifondo. Uniamo tutte le linee di finanziamento, si può fare ed è questo il momento storico giusto. Abbiamo ventiquattro mesi a disposizione" ha concluso con entusiasmo e trasporto Francesco Meneghetti, presidente del Gal Terre del Po e capofila del progetto C.E.R.Chiamo Energia.
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