A dichiararlo è Marco Bergami, presidente della Cia di Bologna, per poi passare a spiegare le ragioni di tale posizione.
"Innanzitutto, la realizzazione di numerosi impianti di biomasse concentrati nella nostra provincia, funzionanti in gran parte con colture dedicate (trinciato di mais) ed in minima parte con sottoprodotti di origine vegetale e zootecnica, ha determinato un’alterazione innaturale del mercato degli affitti - riporta Bergomi - creando grave danno alle numerose aziende agricole, per lo più condotte da giovani agricoltori, che hanno esigenza di allargare la propria maglia poderale per poter meglio competere nel mercato globale".
Inoltre la concentrazione massiva di mais può determinare un incremento di parassiti che impatta negativamente sulle colture frutticole circostanti comportando, in alcuni casi, un aumento dei trattamenti fitosanitari. Nello stesso tempo la presenza di tali impianti in prossimità di altre abitazioni può determinare un deprezzamento del valore degli immobili circostanti.
“È evidente che la convenienza a realizzare questo genere di impianti, funzionanti con colture dedicate, sta venendo meno - prosegue Bergami. - Le scelte recenti compiute dal legislatore, introducendo prelievi fiscali o altre misure disincentivanti, lasciano intravedere chiaramente la volontà di incentivare gli impianti che utilizzano prevalentemente sottoprodotti agricoli”.
In passato invece, la concessione di generosi incentivi pubblici ha favorito oltre misura lo sviluppo di impianti che necessitano di grandi disponibilità di terreno e che arrivano a riconoscere canoni di affitto insostenibili per qualsiasi altra coltura destinata all’alimentazione. Così, con inspiegabile mancanza di sensibilità ed attenzione da parte degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni, si sono determinate le condizioni per creare, per un lungo periodo, seri problemi ai veri imprenditori agricoli.
“Per questo - conclude Bergami - ci auguriamo che nel nostro territorio e in tutta Italia il modello su cui si sta procedendo per il biogas a Galliera venga rapidamente e definitivamente abbandonato, perché nocivo per le realtà agricole locali, sia per questioni economiche che ecologiche”.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Cia Bologna