Direttiva nitrati(676/91/CE)? All’Europa continuiamo a invocare deroghe ai limiti di spandimento (da 170 a 250 chili di dose di azoto per ettaro), ma l’Europa sèguita a chiedere all’Italia i nuovi piani di applicazione.

Questa la pesante premessa alla giornata in campo svoltasi oggi, nell’ambito del progetto 'RiduCaReflui', presso l’Azienda Diana di Veneto Agricoltura a Bonisiolo di Mogliano Veneto (Tv), dichiarata ai presenti da Riccardo De Gobbi, dirigente della Regione Veneto, intervenuto dopo aver portato i saluti dell’Assessore regionale Franco Manzato impossibilitato a partecipare. 

"Nel mezzo gli allevatori zootecnici e gli agricoltori - ha continuato De Gobbi - che con difficoltà coniugano le esigenze di un corretto apporto di elementi nutritivi al suolo, l’allargamento del periodo di distribuzione, la riduzione del compattamento del terreno e delle emissioni di odori sgradevoli, col contenimento dell’inquinamento da azoto nel suolo, e quindi nelle acque superficiali e profonde e anche nell’atmosfera".

'RiduCaReflui', di Regione e Veneto Agricoltura, è un progetto che si occupa proprio di questo: trovare una soluzione che valorizzi i reflui zootecnici e ne contenga il carico inquinante favorendo un utilizzo diverso dei digestati.

Il Progetto prospetta infatti alle aziende zootecniche venete e non solo, soluzioni logistiche, tecnologiche e contrattuali più convenienti per il trattamento degli effluenti animali, e compatibili con i parametri di Bruxelles.

Un sistema più ecologico e meno costoso, se non addirittura redditizio, di utilizzare le deiezioni tramite il loro conferimento a centri aziendali o consortili di trattamento o a impianti di digestione anaerobica con lavorazione a valle del cosiddetto digestato, mediante diverse tecnologie di abbattimento/valorizzazione dell’azoto.

La giornata in campo è proseguita sotto la guida di Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura e di Luigi Sartori dell’Università di Padova. Quest’ultimo ha illustrato le macchine e le soluzioni tecniche più all’avanguardia per la migliore distribuzioni dei reflui zootecnici.

In particolare ha colpito un prototipo creato dal Dipartimento del territorio e sistemi agro-forestali dell’Università di Padova, nell’ambito del progetto 'RiduCaReflui' e costruito da Franco Gasparini, per la distribuzione dei liquami negli interfilari delle fasce tampone. Una macchina adattabile a carri botte di piccole dimensioni con una base distributrice stretta per uno spandimento superficiale e a piccole dosi dove persistono problemi di soprassuolo.

Per maggiori informazioni www.riducareflui.nextcom.it.