Le rinnovabili in Emilia Romagna stanno attraversando un momento positivo. A due anni dall’approvazione del Piano energetico regionale è decollato l’uso di fonti rinnovabili quali fotovoltaico, eolico e biomasse.
E aumenta di giorno in giorno il numero di iniziative volte a promuovere l’utilizzo dell’energia pulita e la riduzione dei consumi.
Un fermento di cui si è parlato durante il convegno di Bologna dal titolo 'Il sottosuolo. Risorse e ambiente' in cui sono stati presentati alcuni studi condotti dalla Regione Emilia Romagna sull’enorme potenziale energetico offerto dal sottosuolo.
Tra questi l’analisi delle riserve geotermiche nel Modenese e nel Ferrarese e un progetto per 'intrappolare in profondità l’anidride carbonica'  a 800/2.000 metri condotto dal Comune di Ferrara.
In particolare a Brisighella, in un’area ricadente tra le province di Modena e Ferrara, è stata condotta una mappatura delle zone per individuare le riserve di energia geotermica più consistenti e idonee allo sfruttamento a fini energetici. Lo studio ha già prodotto alcuni risultati positivi dal momento che sono trovati potenziali 'serbatoi' a profondità accessibili.
Positivi anche i dati diffusi ieri dall’assessore all’Attività produttive, Duccio Campagnoli, sull’utilizzo del fotovoltaico in Emilia Romagna: questa fonte, secondo le stime della Regione, arriverà a contare nel 2010 già 65 MW installati. Boom anche di impianti eolici (con 40 MW installati) e a biomasse, fonte per la quale sono già stati programmati 100 MW elettrici in gran parte dalla riconversione di zuccherifici e piccole centrali nelle imprese agricole.
Cresce anche l’utilizzo della cogenerazione (produzione silmultanea di calore e di energia elettrica) che secondo il Piano energetico dovrà svilupparsi ora non solo negli impianti di produzione ma negli edifici (micro generazione) e nell’industria (trigenerazione).
Nel frattempo, è stato attivato anche il programma per le aree ecologicamente attrezzate, con il quale Regione e Province hanno selezionato le aree strategiche dove concentrare i nuovi insediamenti industriali per evitare la crescita incontrollata delle 1.300 aree industriali e artigianali oggi esistenti sul territorio regionale.
Sono 43 le aree che potranno ospitare circa 1.500 nuove aziende, il 70% delle quali prevede programmi per l’installazione di  impianti fotovoltaici. Le aree individuate saranno inoltre attrezzate sistemi di illuminazione pubblica a risparmio energetico, rete di teleriscaldamento/raffrescamento, centrali di cogenerazione/trigenerazione.
Il programma prevede un investimento regionale e delle risorse del Programma Por-Fesr per 53 milioni di euro.Attivate infine le due più importanti misure per il risparmio energetico nel settore abitativo, responsabile del 30% dei consumi energetici regionali.
Dal 10 luglio 2008 infatti sono entrati in vigore le norme per i 'nuovi standard di consumi energetici nuovi e da ristrutturare' che prevedono di dimezzare i consumi, e per la certificazione energetica degli edifici, a tutela dei consumatori, realizzata da tecnici accreditati.