Produzione di alghe offshore utilizzando membrane di plastica riempite con liquami.
E' l’idea geniale venuta a Jonathan Trent, scienziato della Nasa, che potrà essere utilizzata per produrre biocarburanti, senza consumare acqua e sottrarre terra all’agricoltura, e depurando al tempo stesso le acque reflue e i liquami che non saranno più scaricati in mare.
L’ispirazione arriva dallo studio di tecniche per migliorare la qualità della vita degli astronauti nello spazio, che come si può immaginare possono disporre di risorse limitate come l'acqua.
Attraverso le membrane di plastica piene di alghe si può infatti depurare in maniera naturale l’acqua utilizzata precedentemente. Il sistema può essere utilizzato per fare proliferare le alghe anche sulla terra con maggiori vantaggi se utilizzato in alto mare.
Spiega Trent: 'Nelle membrane di plastica poste al largo facciamo crescere le alghe alimentandole con acque reflue, che vengono così depurate. La busta di plastica, costituita da membrane semipermeabili, cede per osmosi l’acqua depurata al mare, lasciando al suo interno le alghe e i nutrienti'.
Le acque proliferano all’interno delle membrane di plastiche grazie alla luce del sole, alle sostanze nutritive che trovano nelle acque reflue e alla CO2 che assorbono dall’atmosfera. Attuando la fotosintesi rilasciano ossigeno, nutrendosi dei liquami proliferano depurando l’acqua che cedono al mare. Si tratta dunque di una strategia due volte vincente: da un lato le alghe coltivate possono essere utilizzate per produrre biocarburante; dall’altro fanno da filtro ai liquami che non vengono scaricati direttamente nell’oceano. Ma i vantaggi non finiscono qui.
Questo sistema ingegnoso consente di utilizzare in maniera ancora più efficace le alghe per produrre biocarburanti. I metodi attualmente esistenti, coltivazione nei canali o in bioreattori, presentano infatti alcuni limiti: entrambi richiedono molta acqua e molta terra. Cosa che invece non avviene nella produzione offshore.
Si potrebbe così disporre di enormi quantitativi di alghe senza il minimo impatto sull’ambiente. La plastica utilizzata per coltivare le alghe in alto mare può infatti essere riciclata. Riuscire a produrre le alghe in maniera sostenibile è la vera sfida per gli scienziati: infatti, tra le materie prime utilizzate per produrre biocarburanti, è quella che garantisce la maggiore resa, fino a 20 mila litri di olio per ettaro.