Secondo il Financial Times, che cita un’analisi della società New Energy Finance, nel 2008 si dovrebbe registrare una contrazione degli investimenti nelle energie rinnovabili del 4% rispetto all’anno precedente.
Una contrazione significativa si è registrata in particolare nel secondo trimestre. Gli investimenti mondiali in energie pulite sono stati di 4,4 miliardi di dollari contro i 5,8 dello stesso periodo dell’anno precedente.
Per il giornale inglese, la crescita degli investimenti nelle rinnovabili era determinata dalla paura del riscaldamento globale, dai sussidi pubblici e soprattutto dal rialzo del prezzo del petrolio.
Ora invece la crescita delle rinnovabili si deve scontrare con le difficoltà ad ottenere credito. Ma soprattutto quello che è cambiato è il prezzo del petrolio. L’estate scorsa pareva pronto a raggiungere e a sfondare la quota dei 150 dollari. Oggi supera di poco i 58 dollari.
I barili di petrolio 'di carta' comprati e venduti alla sola borsa merci di Nuova York sono pari a diverse volte l’insieme delle compravendite reali di petrolio fisico. Tra l’altro, chi ha comprato i derivati al ribasso ha fatto un enorme affare. Ha comprato a prezzi stracciati e ha realizzato utili da capogiro.
La 'crisi' di capitali nel campo dell’energia pulita non dovrebbe durare molto. Secondo la New Energy Finance, gli investimenti nelle rinnovabili dovrebbero tornare ad aumentare nel giro di un semestre.