Un impianto che produce energia elettrica da riso e cippato. Vantaggio principale: la paglia di riso sarebbe smaltita nel nuovo impianto, con un ritorno economico per le aziende agricole del territorio, e non più bruciata nei campi dopo la trebbiatura, come spesso avviene oggi.
Protagonista di questa storia è l'azienda agricola Castello di Valeggio, in provincia di Pavia, che ha recentemente chiesto l'autorizzazione per produrre elettricità da un impianto che brucia paglia di riso e "cippato", cioè legno frantumato in scaglie. Ad annunciarlo è stata la Provincia Pavese, sottolineando come il progetto fosse approdato a una prima conferenza dei servizi, svoltasi a Pavia. Il sindaco di Valeggio si è già espresso in favore di questo impianto a biomassa, da cui dovrebbero uscire 5 megawatt, parte dei quali immessi nella rete di trasmissione nazionale. E' già stata presentata una relazione tecnica relativa al ciclo produttivo, alle tecniche dell'impianto, al piano di approvvigionamento del combustibile, alle emissioni generate e alle tecnologie adottate per prevenire l'inquinamento.
L'impianto brucerà paglia di riso e cippato, materiale prodotto da macchine che sminuzzano il legno in scaglie quasi invisibili. Questa frammentazione del legno ne permette lo stoccaggio nei silos e il caricamento automatico nelle caldaie. La società Castello riceverà un contributo statale grazie al sistema di incentivazione noto come "certificati verdi", titoli emessi dal Gestore servizi elettrici.