L'innovazione in agricoltura prende casa a Comiso. Sono, infatti, in fase di completamento i lavori per la realizzazione di un 'Centro di innovazione per la filiera delle colture protette' e di un 'Polo per la qualità delle filiere agroalimentare' che troveranno sede presso l’edificio 12 dell’aeroporto 'Magliocco' di Comiso. I lavori sono stati finanziati dall’assessorato regionale Agricoltura e Foreste sulla base di un accordo per la valorizzazione del sistema ortoflorovivaistico siglato nel 2004. Diverse le attività che verranno realizzate nella struttura grazie anche alla collaborazione di università, istituti e consorzi di ricerca sulla base di un comune denominatore: la sicurezza alimentare per la tutela del consumatore e la valorizzazione della qualità della produzione agroalimentare. Tra le ricerche già avviate, molto importanti sono quelle inerenti le possibili alternative all’uso del bromuro di metile in ortoflorovivaismo, l’innovazione terricola, l’impiego di fonti energetiche ecocompatibili per il riscaldamento delle strutture protette, il potenziamento del sistema vivaistico viticolo dell’area di Comiso e la valutazione delle produzioni da destinare alla IV gamma.

Gli studi hanno già dato i primi frutti e si pongono l’obiettivo di porre le basi per lo sviluppo di un comparto in linea con le attuali esigenze di mercato.

'Per le aziende del settore - spiegano dall’assessorato - è importante riuscire a confrontarsi con una domanda sempre più orientata verso prodotti riconoscibili, garantiti da un punto di vista salutistico e caratterizzati da precise indicazioni sull’origine e sul processo produttivo'.

In questo senso, il centro di prossima apertura si pone come strumento utile ai produttori in quanto, da un lato, consentirà il trasferimento e la diffusione delle innovazioni di prodotto e di processo; dall’altro, concorrerà al miglioramento delle capacità professionali e imprenditoriali degli operatori.

 

I numeri del progetto

  • 7 campi sperimentali dislocati sul territorio
  • 1000-1500 metri quadrati la superficie media dei campi
  • 350 metri quadrati destinati al centro
  • 15 gli ambiti di attività e ricerca
  • 2 enti coinvolti
  • 5 partner scientifici 

A cura di Valentina Madonia

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