Per il consumatore un rosso brillante e una forma geometrica sono sinonimo di un'ottima mela da acquistare sul banco dell'ortofrutta.
Per un melicoltore invece è un buon portainnesto il sinonimo di una pianta più performante e una resa elevata.

 

Tabarelli Vivai ci spiega come scegliere tra i diversi portainnesti di melo e in che modo questi vengono prodotti per ottenere un materiale vivaistico di qualità.

 

Tutto inizia dalla ceppaia

I portainnesti derivano da margotte di ceppaia, una tecnica che consiste nel far radicare un ramo ancora attaccato alla pianta madre, precedentemente capitozzata all'altezza del colletto, e che sfrutta la capacità dei giovani rami di emettere le radici avventizie se ricoperti di terra.

 

Il giovane ramo viene inclinato e abbassato in modo da creare un cordone lungo tutto il filare, una volta emesse le radici e stabilizzato nasceranno dei nuovi ricacci - o succhioni - che saranno i potenziali nuovi portainnesti.

 

Giovani succhioni interrati per la produzione di radici avventizie

Giovani succhioni interrati per la produzione di radici avventizie

Fonte Foto: Tabarelli Vivai

 

Man mano che i succhioni crescono vengono interrati, con diverse tecnologie, in modo da stimolare ancora di più la produzione di radici e ottenendo così un prodotto vivaistico di buona qualità.

 

L'Azienda produce annualmente circa 3 milioni di portainnesti su 22 ettari di ceppaia di piante madri in pieno campo.

 

I calibri

l'Azienda seleziona le margotte in base ai calibri:

  • calibro 3/5, è il portainnesto più piccolo e più giovane (2 anni) che viene messo a dimora per il cosiddetto "ripicchettato". Dopo l'innesto viene trapiantato in vivaio per la creazione di piante knip, cioè astoni di due anni già ramificati;
  • calibro 5/7, è il portainnesto ideale per essere coltivato in terreni fertili;
  • calibro 7/9, è il portainnesto più comunemente usato in vivaio e si presta bene per gli innesti a banco primaverili. Ovvero l'innesto viene fatto in magazzino e la pianta viene poi trasferita a dimora in pieno campo in estate;
  • calibro 9/11, anche questo portainnesto si presta bene per l'innesto a banco perché più vigoroso rispetto al calibro 7/9;
  • calibro 11/13, questo portainnesto ha le stesse caratteristiche del precedente;
  • calibro 13+, questo portainnesto è il più grande e vigoroso della serie. Viene usato esclusivamente per l'innesto a banco o per l'innesto a triangolo. Questi vengono fatti direttamente in pieno campo per ottenere già nel primo anno una pianta con rami produttivi oppure knip di 2 anni. Questo tipo di pianta è molto più ramificata e vigorosa quindi più appetibile per un frutticoltore preparato.

 

Le margotte vengono poi selezionate in base al calibro

Le margotte vengono poi selezionate in base al calibro

Fonte foto: Tabarelli Vivai

Diverse radici, diversa vigoria

Come detto inizialmente i portainnesti non sono tutti uguali, Tabarelli Vivai ne produce di diverse tipologie, che si differenziano per il loro apparato radicale e la loro vigoria.

 

M9 T337 è il portainnesto usato nella gran parte della frutticoltura professionale e moderna in quanto presenta ottima affinità d'innesto, induce una precoce messa a frutto mantenendo una produzione elevata e un'ottima qualità dei frutti. È inoltre il più resistente alla Phytophthora cactorum (marciume radicale).
Ha un apparato radicale superficiale senza parti lignificate che non lo rendono adatto ai terreni siccitosi ma bensì a terreni fertili e irrigui. Tra tutti i portainnesti è quello che presenta una minor vigoria.

 

Portainnesto M9

Portainnesto M9

Fonte foto: Tabarelli Vivai
 

M26 invece possiede un 20-25% di vigore in più rispetto a M9, ha radici molto più profonde e con parti lignificate. Queste caratteristiche gli conferiscono una maggiore adattabilità ai terreni collinari, e la capacità di essere produttivo anche su terreni poco fertili e poco irrigati. Può essere anche coltivato in pianura, in particolare su varietà definite spur, cioè varietà che vegetano molto poco ma che, se innestate su un portainnesto vigoroso, permettono un buon equilibrio vegeto produttivo della pianta finale.

 

Salendo di vigoria si trova l'M106 con un 20-30% in più rispetto a M26. Questo portainnesto necessita, a differenza degli altri, di una palificazione di sostegno solamente nei primi anni di impianto perché presenta un apparato radicale molto profondo. È adatto per essere coltivato nelle zone collinari e montane, mentre in pianura è stato abbandonato come utilizzo.

 

Infine, l'Azienda produce il portainnesto M111, vigoroso quanto M106, con una buona resistenza alla siccità e adatto alle produzioni in zone marginali e per gli orti privati.

 

L'Azienda

Dal 1971 l'azienda Tabarelli Mario prima e Tabarelli Vivai dopo, si impegna a produrre materiale vivaistico certificato per una frutticoltura moderna e competitiva. Infatti, Tutti i prodotti sono garantiti e certificati dall'Osservatorio della Sanità delle Piante di Trento.
L'impegno nel vivaio è rivolto in particolare alla cura delle piante ben ramificate, alla corrispondenza, ricerca varietale e all'aspetto sanitario.

 

L'Azienda si dedica da 45 anni alla produzione di portainnesti di melo e di pero nelle diverse selezioni e vigorie. Anche qui grande attenzione alla sanità, radicazione e calibratura per un prodotto rivolto alla vivaistica esterna.

 

Inoltre, grande interesse è rivolto alla produzione di frutta biologica. Le mele e le pere sono conservate in azienda e infine lavorate e commercializzate direttamente con grande soddisfazione.

 

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