Il via libera dell'assemblea
Il via libera alla pianificazione, che comprende ed amplia gli obiettivi del precedente piano 2015-2017, è giunto dall'assemblea dell'Oi, l'Organizzazione interprofessionale che raggruppa tutti gli operatori - parte agricola e parte industriale - della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia svolgendo le attività che l'Unione europea ritiene proprie di un'Organizzazione interprofessionale.Il supporto per la programmazione produttiva
"Quello che faremo in più rispetto al passato - spiega Tiberio Rabboni, presidente dell'Oi - sarà, su richiesta dei soci, elaborare i dati necessari nella fase di programmazione delle superfici da coltivare e delle quantità di materia prima da trasformare in vista della stipula del contratto quadro d'area e dei successivi contratti di fornitura ed impegni di conferimento. In sostanza l'Oi, che resterà comunque fuori dalla trattativa per la determinazione del prezzo, non essendo questa un'attività di sua competenza, raccoglierà i dati relativi alle intenzioni di coltivazione delle Op (Organizzazioni di produttori) e di trasformazione della componente industriale, sulla base delle condizioni di mercato della campagna precedente"."Questi dati - continua il presidente - saranno elaborati in modo da ottenere un valore aggregato ed anonimo che sarà messo a disposizione degli associati, che potranno così prendere in sede di contratto quadro, al di fuori dell'Oi come previsto dalle norme, le decisioni per la campagna 2018 sulla base di elementi analitici ed oggettivi".
Confermato, poi, il compito di verificare gli impegni presi dalle parti in base al contratto quadro e alle regole condivise.
"Anche qui c'è un'importante novità - aggiunge Rabboni - visto che qualora il contratto quadro, in fase di definizione tra parte agricola ed industriale, prevedesse accordi dedicati alla produzione biologica, l'Oi potrà svolgere le necessarie verifiche anche per questo comparto produttivo".
L'impegno sul fronte della ricerca
Sarà incrementato l'impegno per il coordinamento di attività di ricerca e sperimentazione. "Cercheremo nuove forme di collaborazione e di confronto con altri enti - specifica Rabboni - in primis con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, che opera anche relativamente al settore del pomodoro".In agenda c'è anche uno studio sistematico sui costi di produzione della filiera del Nord Italia in modo che sia possibile compiere un raffronto con le altre filiere del pomodoro da industria nel mondo al fine di capire quali sono le differenze, dove l'Oi sta facendo bene e dove sarebbe invece necessario migliorare.
L'impegno in caso di emergenze
L'Oi potrà attivarsi in caso di emergenze o problematiche straordinarie riguardanti la filiera. L'Organizzazione potrà ricorrere a specifici strumenti, grazie ai quali poter intervenire in un contesto di emergenza per poter mitigare le problematiche.Valorizzazione delle produzioni
Proseguirà l'impegno nello sviluppare progettualità, anche grazie a forme di finanziamento pubblico, per valorizzare e promuovere le produzioni dell'area del Nord Italia."Ci impegneremo - conclude Tiberio Rabboni - a fornire le informazioni e svolgere le ricerche necessarie per innovare, razionalizzare, migliorare e orientare la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti più adatti ai fabbisogni del mercato e ai gusti e alle aspettative dei consumatori comunicando anche il valore della sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle nostre produzioni".