Il 2 marzo si è tenuta a Scanzano Jonico, in Basilicata, la riunione del Gruppo di contatto tra produttori di fragole di Italia, Spagna e Francia.

Dall’incontro escono la conferma dell’esigenza di armonizzare le norme sui fitofarmaci nella Ue, per poter efficacemente contrastare l’import di Paesi terzi che non rispettino regole comuni ed il dato definitivo sulla previsione produttiva per il 2016: + 7% a livello Sud Italia, con la Basilicata destinata a confermarsi, dopo le anticipazioni dell’assessore all’Agricoltura Luca Braia in tal senso, prima Regione produttrice di fragole in Italia con 850 ettari investiti. Rallentano invece gli investimenti al Nord.
 
Francesco Nicodemo, coordinatore del Comitato di Prodotto Fragola e rappresentante Italia Ortofrutta Unione Nazionale ha detto: “C’è l’esigenza di rafforzare le sinergie a livello tecnico con i produttori spagnoli e francesi al fine di ridurre anche il ricorso a principi attivi”. Nicodemo, che ha partecipato anche in rappresentanza Italia Ortofrutta Unione Nazionale, ha poi aggiunto: “E' importante intervenire affinché sia standardizzato l'utilizzo di fitofarmaci fra tutti gli Stati membri”.
 
Rispetto ai casi di “naturalizzazione” dei prodotti importati ha spiegato: “Fenomeno da contrastare, pertanto è strategico armonizzare i procedimenti di controllo e garantire il rispetto delle dichiarazioni di origine”. Quanto alle norme comunitarie che regolano la commercializzazione ha puntualizzato: “Non bisogna cambiarle nella direzione di renderle più flessibili come accade per altri prodotti, altrimenti si andrebbe verso un ribasso degli standard qualitativi compromettendo la salubrità delle produzioni”.
 
Federico Nicodemo, della Frutthera, filiale commerciale di Asso Fruit Italia, ha fatto il resoconto della stagione 2015 e illustrato le proiezioni per il 2016. “La stagione 2015 si è conclusa positivamente benché ci sia stato il crollo generalizzato dei consumi. Tuttavia è chiaro che anche nei momenti in cui il consumatore dispone di redditi inferiori, acquista meno frutta, ma quella che compra come, dimostra il caso delle fragole, è di alta qualità. Segno, questo, che puntare sull'innovazione ripaga gli sforzi”.
 
In merito alla stagione 2016, Federico Nicodemo ha prospettato: “Si difende bene il Sud dove le superfici dedicate alla fragola sono in crescita del 7%, vale a dire in termini numerici 210 milioni di piantine e 3521 ettari. Lieve rallentamento invece al Nord. Benissimo la Basilicata che ha registrato un +150 ettari diventando di fatto il maggior produttore di fragole in Italia. Risultato conseguito grazie all'impegno dei nostri produttori. La produzione maggiore in Basilicata è quella di Candonga, pressappoco l'80% degli 850 ettari complessivi”.
 
Infine, sull'impiego dei principi attivi, Federico Nicodemo ha aggiunto: “Occorre rendere omogenee le regole tra paesi Ue, scoraggiando le importazioni di prodotti che vengono da Paesi che non osservano le disposizioni predisposte in materia. L'Europa deve mettere in atto tutte le misure necessarie affinché il mercato non sia inquinato dalla presenza di frutta e verdura che non rispettano le regole e sia così tutelato il consumatore”.
 
Andrea Badursi, direttore generale di Asso Fruit Italia, ha detto: “Confronto positivo, il dato della Basilicata, che si è attestato come primo produttore in Italia, ripaga gli sforzi fatti nella direzione della qualità, della sostenibilità e dell'innovazione. La fragola della Basilicata è quella che il consumatore vuole, perché risponde alle aspettative di chi cerca un prodotto che abbia un'origine ben determinata e sia espressione reale dell'idea di benessere e salute. Chiaro che i produttori vedono riconosciuti i loro sforzi, altro obiettivo strategico per le sorti del settore”.