L’annuale riunione dell’Inn, alla quale erano presenti tutti i tredici membri, si è svolta nei giorni scorsi negli Stati Uniti, a Grand Rapids, in Michigan, in occasione della conferenza dell’International fruit tree association (Ifta).
Numerosi i temi affrontati, sia quelli legati all’innovazione parietale in frutticoltura, che quelli a forte impatto sullo sviluppo dell’innovazione; particolarmente intenso è stato anche lo scambio di informazioni sui nuovi materiali che i soci introducono continuamente nel sistema, sia attraverso propri programmi di ricerca, che attraverso le relazioni con breeders istituzionali e privati.
In particolare si è parlato dello scambio di materiali per sperimentazione, con procedure di importazione e di quarantena molto diverse da paese a paese; della sfida del cambiamento della struttura produttiva e commerciale del settore frutticolo e della protezione della proprietà intellettuale, dove le diversità normative e di applicazione rendono difficile l’implementazione di progetti di sviluppo di nuove varietà in zone di forte crescita delle produzioni frutticole.
“L’Inn - afferma il presidente Martinelli - intensificherà le proprie attività per essere all’altezza delle richieste di innovazione parietale e vivaistica del mondo produttivo frutticolo, con incontri più frequenti e con confronti con il mondo scientifico e produttivo nelle principali aree frutticole”.
Alla riunione era presente anche Pier Filippo Tagliani, il presidente del Civ, il consorzio fondato da tre aziende leader del settore come Vivai Mazzoni, Salvi Vivai e Tagliani Vivai e che oggi detiene il più importante pacchetto europeo di brevetti e marchi di novità frutticole ed è tra i primi player a livello mondiale.
“La presidenza italiana dell’Inn - dice Tagliani - è un riconoscimento che ci riempie di orgoglio e che valorizza la nostra industria vivaistica che sta svolgendo un lavoro importante e prezioso, anche se spesso non molto conosciuto, di supporto al comparto ortofrutticolo nazionale. Le crisi di mercato che ciclicamente colpiscono in particolare la nostra frutta, si superano in primo luogo facendo innovazione, puntando sulle nuove varietà più gradite ai consumatori, investendo in ricerca per restare più competitivi”.