Filicos mette in rete e valorizza al contempo due grandi risorse: l’agricoltura ed il turismo, con la possibilità per le aziende turistiche di essere veicolo commerciale per i nuovi prodotti ottenuti dal limone sfusato amalfitano.
Alla presentazione sono intervenuti: l'assessore ai lavori pubblici di Maiori, Chiara Gambardella, il presidente della Cia Salerno, Carmine Pecoraro, il direttore della Cia Campania, Mario Grasso e il vicepresidente del Consorzio di tutela del Limone Costa d’Amalfi Igp, Angelo Amato, l’economista Marisa Paradisi ed Italo Santangelo dell’assessorato all’agricoltura della Regione Campania.
Protagonista del progetto è un prodotto di eccellenza della costiera amalfitana: il limone Igp Costa d’Amalfi, che si intende valorizzare attraverso l’impiego nel settore cosmetico. Saranno infatti prodotti: una crema giorno, uno shampoo, un sapone, un deodorante per ambienti ed un bagnoschiuma. Al progetto partecipano il Consorzio di tutela Limone Costa d'Amalfi Igp, quattro imprese agricole del territorio costiero produttrici tradizionali di limoni, l’azienda Costiera Agrumi s.r.l., Sal De Riso, il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno, la Dermofarma Italia e la Cia Salerno tramite la società “Agricoltura è vita”.
Il territorio dove si realizza il progetto è la Costa d'Amalfi una costiera con le celebri "terrazze" dove si produce il famoso Limone di Amalfi Igp.
Oggi sono circa 200 gli ettari dedicati alla coltivazione del limone sfusato amalfitano, con una produzione agrumaria che ammonta a circa 1500 tonnellate anno. L'Indicazione Geografica Protetta ha contribuito alla valorizzazione e alla tipizzazione di questo agrume pregiato, protagonista anche nella tutela idrogeologica di un territorio fragile, dove i soprassuoli sono per lo più cocmposti da terreni sciolti.
Le ricadute territoriali del progetto Filicos sono particolarmente elevate: impiego di varietà autoctone, realizzazione di un prototipo per l'estrazione dai limoni degli oli essenziali, sviluppato da un’industria della cosmesi e che sarà messa a disposizione delle aziende agricole a progetto ultimato. Con la commercializzazione del paniere dei prodotti ottenuti affidata alle aziende agricole e quelle di trasformazione locali e alle imprese turistiche del territorio. Senza contare che con il recupero degli scarti per l'estrazione si abbassa l’impatto ambientale minimizzando i costi di smaltimento.
"In un territorio a vocazione prevalentemente turistica, un progetto come Filicos va ad assumere un ruolo innovativo e preminente.”, ha detto Carmine Pecoraro, presidente della Cia di Salerno.
Vincenzo De Feo, docente del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno, ha spiegato che il processo di sperimentazione ha visto l’utilizzo di metodi estrattivi classici (distillazione in corrente di vapore, enfleurage, estrazione con solventi) e innovativi (SFE) al fine verificare il metodo più idoneo per l'ottenimento dell'olio essenziale. Sono stati infatti ottenuti oli essenziali in diversi periodi dell'anno e da parti diverse del limone (flavedo, foglie, limone intero) e valutate per la loro composizione chimica. Gli oli migliori da un punto di vista sia organolettico che chimico si sono rivelati quelli ottenuti dal flavedo. E' stata anche caratterizzata la frazione flavonoidica ottenuta dalle diverse parti del limone. "Con questo progetto- ha detto De Feo - riusciremo a dare agli agrumicoltori lo strumento e la metodica per produrre l'olio essenziale utilizzando i limoni di scarto e le foglie".
Passaggio successivo sarà la produzione dei cosmetici. Alberto di Crosta, di Dermofarma Italia, ha detto: "Stiamo testando gli oli essenziali al fine di passare al più presto alla fase produttiva".
Per Angelo Amato, vicepresidente del Consorzio di tutela Limone Costa d'Amalfi I.G.P, “è davvero importante un progetto innovativo che metta insieme l’agricoltura e un territorio dove gli ettari dedicati alla coltivazione del limone stanno diminuendo, così come dimostrano i dai dati dell’ultimo censimento. Il progetto Filicos grazie alla collaborazione tra istituzione e soggetti privati ha reato nuove opportunità di valorizzazione e di sviluppo per il territorio”.
Italo Santangelo, per Regione Campania, ha ricordato: "La Campania ad oggi è la prima regione in Italia per utilizzo della misura 124 del Psr 2007/2013, che ha raggiunto i 30 milioni di spesa, progetti come Filicos sono la sintesi migliore del significato della parola partenariato."