Abbiamo chiesto a Tiziano Galassi, Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna, di spiegarci come è stato affrontato il problema a livello nazionale e regionale.
"Il 2014 è stato un anno critico per la Drosophila suzukii - spiega Galassi -, grazie alle particolari condizioni climatiche che ne hanno favorito e incrementato lo sviluppo. La Regione Emilia-Romagna ha attuato diversi progetti atti al monitoraggio ed al controllo della diffusione dell'insetto. La Drosophila è molto pericolosa e dannosa, riducendo notevolmente le prospettive economiche dei frutticoltori ed il loro guadagno. Tutti i progetti regionali e nazionali fanno comunque capo ad un tavolo tecnico comune che ha lo scopo di condividere le informazioni acquisite e unire le forze. Grazie a questi progetti abbiamo individuato strumenti adatti al monitoraggio capillare sul territorio ed alla cattura massale dell'insetto. In questo modo è possibile conoscerne il ciclo e il modo in cui agisce e successivamente determinare il giusto momento in cui intervenire. Alcuni di questi progetti hanno anche permesso di valutare l'attività di difesa a basso impatto ambientale, come ad esempio le reti antisetto. Sono in essere anche attività di sperimentazione sui prodotti chimici per determinarne la reale efficacia ed il loro possibile utilizzo".
"Nel 2015 continueremo il monitoraggio e le sperimentazioni - conclude Galassi -. Speriamo comunque che il problema si manifesti in modo meno grave. Ad ogni modo se vogliamo tentare di limitarne la diffusione è necessario impostare una corretta strategia di difesa con prodotti chimici e con adeguate tecniche di coltivazione. Speriamo che anche quest'anno vengano date le deroghe speciali all'uso di alcuni prodotti chimici. Nei prossimi anni credo che un ruolo importate avranno gli insetti antagonisti, su cui stiamo facendo degli studi e delle prove sperimentali. I primi test effettuati ci stanno dando conforto".