“Apo Conerpo – dichiara il presidente, Davide Vernocchi – costituisce quindi uno degli esempi concreti di orientamento dei produttori verso forme superiori di organizzazione fondate su unità locali ben strutturate e risponde in pieno alla necessità di migliorare e uniformare sempre più il livello qualitativo dell’offerta adeguandola alle richieste del mercato. Un requisito estremamente importante per il moderno sistema distributivo, che privilegia chi è in grado di garantire ingenti e regolari rifornimenti di prodotto con standard di qualità costanti e controllati”.
“Occorre quindi – aggiunge Vernocchi – proseguire con coraggio e determinazione sulla strada dell’integrazione già seguita in questi anni dal gruppo con la realizzazione di importanti aggregazioni che hanno portato alla nascita di Agrintesa a Faenza, Fruit Modena Group a Modena e Patfrut a Ferrara. Decisioni che una struttura moderna può prendere con sicurezza e fiducia, tenendo sempre presente l’obiettivo prioritario di una organizzazione dei produttori: garantire ai soci prospettive produttive e adeguata redditività attraverso la massima valorizzazione delle loro produzioni e quindi dell’origine, del territorio e del nostro made in Italy”.
Il direttore, Gabriele Chiesa, ricorda il costante processo di integrazione ha consentito ad Apo Conerpo di ottenere una migliore efficienza operativa e la massima economicità anche nelle fasi della raccolta, lavorazione e conservazione dei prodotti e di raggiungere dimensioni decisamente rilevanti che hanno permesso di conquistare nuovi, interessanti, mercati di sbocco anche in paesi lontani come la Cina, la Corea e Taiwan, fino a qualche anno fa non accessibili. In totale, attualmente il Gruppo rifornisce con i suoi prodotti ortofrutticoli ben 50 paesi nel mondo (15 nella Ue, 15 nell’Europa dell’Est, 5 nelle Americhe, 1 in Australia, 6 in Africa, 8 in Asia).
“L’importanza e la validità delle politiche adottate in questi anni – sottolinea il presidente – sono testimoniate, tra l’altro, dall’incremento delle quote di mercato registrato anche grazie all’elevato livello qualitativo delle produzioni su cui Apo Conerpo ha investito consistenti risorse, economiche ed umane, per individuare nuove varietà in grado di soddisfare le mutate esigenze dei consumatori come aspetto e sapore (quasi 2.000 quelle selezionate e valutate negli ultimi 10 anni)”.
“Nonostante la profonda crisi economica che ha interessato anche l’ortofrutticoltura – prosegue Davide Vernocchi – le business unit di Apo Conerpo (Alegra, Naturitalia, Valfrutta Fresco a cui si è aggiunta quest’anno anche Brio) hanno visto praticamente raddoppiare il loro fatturato, che nel 2013, a livello di gruppo, ha superato i 700 milioni di euro”.
Parallelamente, si è registrato anche un costante aumento della base sociale e grazie all’adesione di nuove, importanti, realtà, la Op ha potuto aumentare le proprie funzioni e la propria rappresentatività a livello nazionale ed internazionale, ponendosi come interlocutore nel contesto politico-economico dell’intero comparto. In questo modo Apo Conerpo ha anticipato la filosofia della nuova Organizzazione comune di mercato degli ortofrutticoli, che individua proprio nelle organizzazioni dei produttori gli strumenti idonei a perseguire la concentrazione dell’offerta.
“Forte dei buoni risultati raggiunti fino ad oggi, nonostante lo scenario economico non favorevole e le grandi difficoltà registrate quest’anno prima a causa della crisi della frutta estiva e poi dell’embargo russo, Apo Conerpo – concludono Vernocchi e Chiesa – guarda avanti con fiducia. Anche per il futuro, la più grande organizzazione di produttori ortofrutticoli europea continuerà il percorso seguito in questo ventennio, investendo sulla ricerca e l’innovazione, potenziando le attività commerciali delle filiali con l’ampliamento delle disponibilità di prodotto e l’apertura di nuovi mercati, sostenendo, anche dal punto di vista finanziario, le cooperative e le aziende agricole associate. Nel 2015 la Op investirà complessivamente 15 milioni di euro di cui 750.000 euro nella ricerca e sperimentazione, 5,5 milioni nella riconversione varietale, 2,2 milioni negli impianti di irrigazione e antigrandine, 4 milioni negli impianti di lavorazione e condizionamento e 2,5 milioni in azioni promozionali”.
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Fonte: Apo Conerpo