"Abbiamo dei segnali forti da parte del mercato europeo, che ci invita a esportare il nostro prodotto. I mercati raggiunti - spiega il presidente Sebastiano Fortunato - sono ancora pochi e questo rappresenta un punto di forza, nel senso che le aspettative sono vaste. Occorre però prepararsi in maniera adeguata alle sfide che ci aspettano oltre le Alpi. Il pericolo è quello di naufragare per mancanza di una struttura di commercializzazione adeguata e unitaria”. La preoccupazione è radicata da tempo tra il gruppo dirigente del Consorzio Igp, che però per statuto non può dedicarsi a operazioni di commercializzazione, ma solo di promozione e tutela.
“E' giunta l’ora per il Pomodoro Igp di diventare ‘grande’ - afferma il presidente Fortunato -. Sono molto soddisfatto delle operazioni fatte durante il mio mandato, volte alla tutela, a una maggiore attenzione nei controlli, e alla promozione su scala nazionale. Adesso però è necessario creare una struttura di commercializzazione esterna ma parallela al Consorzio, che ne potenzi il valore, al momento in balia della forza e dell’oscillazione dei mercati. Credo di potermi ritenere soddisfatto solo se entro il 2014 questa rete commerciale prenderà vita: è l’obiettivo principale da perseguire entro quest’anno. Occorre per affrontare il mercato in maniera adeguata unire le forze e fare massa critica, solo così potremo dettare le nostre condizioni”.
Già allacciati i primi contatti con grandi multinazionali di export per sondare l’interesse a curare la commercializzazione, ma si tratta di percorsi ancora da verificare con la base sociale. Il superamento degli steccati e l’invito a lavorare in sinergia potrebbero oggi trovare terreno più fertile. Le condizioni sempre più dure di accesso a grandi progetti di export da una parte, e i rischi di non poter onorare gli impegni in termine di quantità da parte dei singoli produttori dall’altra, rappresentano le necessità che spalancherebbero le porte a un’azione comune. “I quantitativi di produzione sono aumentati lo scorso anno - continua il direttore Salvatore Chiaramida -, ma si tratta pur sempre di percentuali piccole rispetto alla quota di mercato che potremmo conquistare. Nonostante la crisi c’è un trend sempre più forte che evidenzia l’interesse delle famiglie verso i prodotti a marchio certificato. Si tratta di garanzie in termini di produzione, controllo e salute”.
Allo studio una campagna che coinvolga i food blogger nella conoscenza delle varietà di pomodori di Pachino e la partecipazione a Cibus, 17° Salone internazionale dell’alimentazione. Tra i progetti, al vaglio anche alcune pubblicazioni e l’affiancamento a un testimonial di carattere nazionale.
© AgroNotizie - riproduzione riservata