L'incontro, organizzato dal Cra - Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì e dal Crpv di Cesena, rappresenta il punto d'inizio di un percorso d'eventi e mostre pomologiche che ha lo scopo di essere momento di confronto e di miglioramento.
“Le condizioni climatiche avverse e continuamente mutevoli degli ultimi mesi - spiega Walther Faedi, direttore del Cra Forlì - hanno portato ad una situazione produttiva variegata nei diversi areali colturali. C’è comunque ottimismo per l’annata produttiva e commerciale.
Bisogna sottolineare che la fragola dipende molto dal clima ed è quindi necessario avere varietà specifiche per ogni areale produttivo. Si sta infatti assistendo ad una vera e propria polverizzazione varietale, dove ogni territorio vuole le sue cultivar.
Se dividiamo l’Italia in due, notiamo come al nord si scelgano varietà con medio-alto fabbisogno in freddo invernale e al sud si prediligano quelle con basso fabbisogno in freddo. Importante è ricordare come l’innovazione varietale e tecnica siano elementi imprescindibili per il futuro alla fragolicoltura moderna, attraverso la qualità del prodotto e la destagionalizzazione. Bisogna però anche creare un mercato che voglia, apprezzi e remuneri la qualità: allora sì che avremo un vero rinnovamento. In quest’ottica il consumatore dovrà essere pienamente informato, questo è il futuro che ci aspetta”.
Uno sguardo al mercato
Il produttore agricolo è comunque sempre più in difficoltà e per riuscire a fare reddito è necessario trasformarsi in vero imprenditore agricolo. Un buon punto di partenza per andare in questa direzione è individuare varietà apprezzate dal consumatore e adatte al territorio, e in grado di soddisfare il produttore con un buon livello produttivo.
“Il mercato oggi è abbastanza interessante - spiega Ilenio Bastoni, direttore commerciale di Apofruit Italia -, grazie alle buone richieste di prodotto soprattutto dall’estero. Inoltre le produzioni spagnole e del sud Italia si stanno attenuando. E’ da segnalare che l’andamento climatico non ci sta aiutando né per l’aspetto produttivo, né per quello qualitativo, né per quello dei consumi”.
“Per adesso il mercato sta rispondendo bene - spiega Cristian Moretti, direttore di Agrintesa - Negli ultimi giorni si è evidenziato un leggero rallentamento a seguito di una riduzione dell'offerta e di un calo dei consumi. Ma proprio per questo motivo si è creato un equilibrio che ha permesso di mantenere un certo valore, che però troppo spesso non viene riconosciuto dal consumatore e dal mercato. Infine non esiste ancora una differenziazione adeguata delle fragole, portando ad una segmentazione del mercato: si parla di fragole e non di prodotti specifici e riconoscibili. Per crescere l’intera filiera fragolicola dovrebbe compattarsi per vendere al meglio il proprio prodotto finale".
“E’ necessario puntare molto sul rinnovamento varietale e sulla qualità - commenta Primo Anselmi, presidente di Apo Scaligera -. Solo in questo modo è possibile differenziarsi e trovare un proprio spazio sul mercato. E’ però vero che la qualità nel mercato italiano non è premiata adeguatamente e di conseguenza il produttore è costretto a puntare sulla produttività per fare reddito”.
Le aziende parlano d’innovazione
L’incontro è proseguito con l’intervento di alcune aziende vivaistiche che hanno presentato le loro novità.
“Tra le varietà recentemente lanciate sul mercato hanno destato particolare interesse Alina*, Thelma NF102R* e Louise NF109R* - spiega Michele Montanari di Geoplant -. Abbiamo inoltre diverse nuove selezioni che stiamo testando e che a breve commercializzeremo”.
“Siamo in una fase d’intenso rinnovamento varietale - dice Silvio Martinelli, direttore del Civ di Ferrara -. Le nostre fragole offrono caratteristiche di alta qualità, adattabilità e resistenza. Le varietà di fragola del Civ sono un punto di riferimento europeo ed internazionale. Tra le novità principali ricordiamo Dely*, Joly*, Ischia*, Capri*, Rania* e Nabila*”. Il Civ sviluppa l’innovazione guardando all’alta qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente con una sensibilità che deriva dal gusto italiano per il bello e porta il made in Italy del settore frutticolo nel mondo”.
L'incontro si è poi concluso con l’intervento di Gianluca Baruzzi del Cra di Forlì, che ha spiegato le caratteristiche delle principali varietà precoci presenti nel progetto Liste di orientamento varietale dei frutticoli. “I nostri test hanno evidenziato come Pircinque* sia una varietà molto precoce anche nell'areale cesenate, Alba NF311* riesca a legare alta produttività della pianta ed elevata pezzatura dei frutti e che infine Dely* e Joly* hanno frutti con qualità organolettiche di assoluta eccellenza, molto apprezzate dai consumatori”.