Cauto ottimismo per il mercato delle pesche e nettarine, a distanza di un anno dalla difficile estate frutticola del 2011. Attualmente il valore medio pagato al produttore è di circa 30-35 centesimi al chilo: un incremento rispetto ai 15-20 centesimi dell’anno scorso.
I motivi della crescita dei prezzi sono da ricercarsi nella mancata sovrapposizione del prodotto romagnolo con quello proveniente dal sud Italia e dalla Spagna, dall’ottima qualità media dei frutti e dall’elevata tenuta. Da sottolineare però la pezzatura non elevata, causata principalmente dall’ondata di calore di metà giugno che ha bloccato le piante togliendo almeno un calibro ai frutti.
“La campagna di raccolta 2012 per la frutta estiva è superiore rispetto allo scorso anno - dice Confagricoltura -, pur non raggiungendo i prezzi del 2006. Una boccata d’ossigeno, dopo anni di crisi, per i frutticoltori che tra contrazione dei consumi, sovrapposizione delle produzioni, allargamento della forbice tra il prezzo all’origine e quello al consumo e politiche commerciali penalizzanti, avevano visto azzerarsi i margini. Fondamentale è stata la ripresa dei consumi spinta dal grande caldo di questa torrida estate italiana. L’ottima qualità del prodotto e la naturale gradualità nella maturazione nelle diverse aree del Paese hanno scongiurato il pericolo di ingolfare i mercati, impedendo il crollo delle quotazioni all’origine”.
Frutta estiva, bilancio positivo
Per quanto riguarda le fragole e le ciliegie la stagione 2012 si è chiusa con un bilancio abbastanza soddisfacente e con un buon equilibrio tra domanda e offerta. Per le albicocche la commercializzazione non è ancora terminata ma i risultati ottenuti fino ad oggi sono decisamente incoraggianti. Anche le susine stanno attraversando un buon momento sia per quello che riguarda i consumi sia per quello che riguarda i prezzi. "Dopo un 2011 pesantissimo, la campagna 2012 della frutta estiva (pesche e nettarine in particolare) sta riscontrando buoni risultati - spiega Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo -. Grazie all’ottimo standard qualitativo dei frutti ed alle alte temperature che hanno caratterizzato le ultime settimane, i consumi si mantengono su livelli soddisfacenti".
La parola ai produttori
“La partenza per pesche e nettarine quest’anno è stata buona - spiega Egidio Mordenti, direttore ortofrutta di Terremerse -, per quanto riguarda sia i prezzi con cui vendiamo il prodotto alla Gdo sia per i prezzi di conferimento del produttore. Un incremento soddisfacente rispetto all’estate scorsa. Senza dimenticare che questo risultato incoraggiante è legato alla qualità del lavoro espresso dal produttore: chi sarà in grado di esprimersi al meglio potrà avere prodotti di qualità e più remunerativi. E’ pero necessario mantenere questa situazione commerciale anche nel prossimo periodo di conferimento, dove le quantità raccolte aumenteranno l’offerta. Speriamo inoltre che i consumi, soprattutto nel nord Europa, migliorino permettendoci di aumentare la domanda e di creare sempre maggiore equilibrio al mercato”.
Sulla stessa linea di pensiero è Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna. “L’avvio della stagione di pesche e nettarine è stato favorevole - ha commentato -, iniziata con il prodotto del sud Italia che non ha trovato all'estero la solita forte concorrenza del prodotto spagnolo grazie alla scarsa produzione nelle zone di Siviglia e Murcia. Questo ha permesso un aumento dei prezzi di 20 centesimi al chilo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nelle prossime settimane ci aspettiamo una riduzione degli stessi prezzi, anche se la superiore qualità dei frutti mi rende cautamente ottimista".
Le condizioni climatiche hanno influenzato ancora di più della crisi economica. "L'aspetto ambientale e atmosferico ha inciso non poco dal punto di vista produttivo e commerciale - spiega Cristian Moretti, vicedirettore di Agrintesa -, soprattutto per quanto riguarda le pesche e le nettarine. In Italia la produzione non è stata abbondante, maggiormente scalata e con pezzature medie non elevate, mentre dal punto di vista dei consumi il grande caldo ha incentivato l'acquisto di frutta. Questo ha permesso di avere un buon equilibrio tra domanda e offerta con prezzi di conferimento discreti e l'assorbimento delle quantità da parte della Grande distribuzione buono. In questo momento abbiamo una pausa varietale e tra una settimana ricomincieranno le raccolte delle varietà tardive: ci auguriamo una situazione di conferimenti più importanti e di rese differenti rispetto alla situazione attuale. Se i consumi in Italia sono stati buoni, nell'Europa continentale non lo sono stati altrettanto, a causa del clima freddo e piovoso. Negli ultimi giorni la situazione sta migliorando, con la speranza che l'arrivo di maggiore prodotto spalmato su un aumento di domanda possa permetterci di migliorare una situazione tutto sommato discreta e con prospettive buone".