Il mais geneticamente modificato Mon810 non ha effetti negativi né per l'uomo, né per l'ambiente. Questo è il parere scientifico dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, Efsa, riguardo alla relazione sul monitoraggio ambientale post-commercializzazione (Pmem, Post-marketing environmental monitoring) relativo alla coltivazione nel 2010.
Nella sua valutazione della relazione, il gruppo di esperti scientifici sugli Organismi geneticamente modificati dell'Efsa (gruppo Gmo) ha concluso che la coltivazione del mais Mon810, nella stagione di coltura 2010, non ha avuto effetti negativi sulla salute dell'uomo e degli animali, né sull'ambiente e ha inoltre concluso che i risultati della relazione Pmem avvalorano quelli della precedente valutazione della coltivazione del mais Mon810 effettuata dall'Efsa per la stagione 2009.
Nel corso della valutazione della relazione relativa al 2010, tuttavia, il gruppo di esperti scientifici Gmo ha evidenziato una serie di carenze nella metodologia utilizzata per il monitoraggio, che comunque non hanno influenzato le conclusioni generali tratte dall'Efsa sulla sicurezza del mais Mon810. Il gruppo di esperti scientifici ha ripetuto molte raccomandazioni già espresse a settembre del 2011 nel suo parere sulla relazione Pmem concernente il mais Mon810 per la stagione di coltivazione 2009. Tali raccomandazioni riguardavano il miglioramento della raccolta, dell'analisi e della comunicazione dei dati.
Il gruppo di esperti ha inoltre verificato l'analisi della letteratura scientifica che costituisce parte integrante della relazione Pmem 2010: è stato rilevato che il richiedente non aveva inserito in bibliografia alcuni documenti pertinenti, pubblicati da dicembre del 2010 in poi, riguardanti il mais Mon810 o la tossina insetticida da questo prodotta. Nella sua valutazione l'Efsa ha invece tenuto conto di tali studi.
Il monitoraggio è un obbligo previsto dal quadro legislativo relativo alle piante geneticamente modificate e viene svolto successivamente a una rigorosa valutazione del rischio ambientale pre-commercializzazione e a una serie di decisioni in materia di gestione del rischio relative all'autorizzazione della coltura geneticamente modificata.
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