Questo in linea generale. Nello specifico, tuttavia, la normativa presenta diversi punti oscuri.
"Auspico – ha detto Giulio Felicetti dell'associazione "Agricoltura è vita" - che siano presto pubblicate delle linee guida per chiarire, ad esempio, se il possesso della patente A o B rappresenta una discriminante per l'accesso ai corsi di formazione e se questi sono rivolti solo ai maggiorenni oppure anche a chi abbia già compiuto sedici anni".
Non mancano poi criticità di natura squisitamente tecnica. Infatti, per le attività di formazione, l'accordo Stato-Regioni prevede l'impiego di trattori con sedile passeggero e con doppi comandi quando in realtà macchine del genere ancora non sono disponibili (i cingolati non hanno il sedile passeggero). Un altro aspetto problematico, ma non insormontabile, è quello relativo agli oneri economici della "riforma". Il patentino dovrebbe interessare una platea di utilizzatori stimata in circa 2 milioni di persone, con un onere economico complessivo di alcune centinaia di milioni di euro. Le risorse però potrebbero essere reperite attingendo ai fondi europei per la formazione o alla dotazione dell'Inail.
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Fonte: Enama - Ente nazionale per la meccanizzazione agricola