A partire dall'anno prossimo per guidare i più comuni mezzi agricoli non basterà più la patente, ma sarà obbligatoria una specifica abilitazione alla guida

"Una disposizione inutile e penalizzante per la maggior parte delle imprese agricole". Così la definisce senza mezzi termini  Roberto Poggioni, presidente delle imprese familiari di Confagricoltura. E spiega: "Sottoporsi a corsi formativi, d'aggiornamento e a esercitazioni pratiche è un inutile aggravio per chi è quotidianamente in esercizio con i più comuni mezzi agricoli: perché non chiedere allora, come per la patente di guida, una semplice visita medica?"

"Gli autonomi - continua Poggioni - oltre all'esperienza pluriennale, hanno maturato professionalità e senso di responsabilità, che meritano una particolare considerazione".

Poggioni fa sapere di aver scritto al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, per invitarlo a rivedere questo accordo: "Riteniamo che i lavoratori dipendenti, in massima parte stagionali, debbano essere già qualificati e abilitati prima dell'assunzione senza gravare sull'azienda, di piccole dimensioni e oberata da nuovi adempimenti e spese. Peraltro c'è il forte rischio di formare sempre nuovi lavoratori, in ragione proprio della stagionalità del rapporto di lavoro".

Le imprese familiari di Confagricoltura sono sensibili al tema della sicurezza sul lavoro e della prevenzione in agricoltura e ritengono necessario contrastare ogni forma di illegalità e di pericolosità al fine di ridurre il tasso d'infortuni del settore. "Ma c'è ancora possibilità di individuare una soluzione normativa più adeguata che semplifichi la materia, prevedendo per i lavoratori autonomi agricoli con esperienza l'esenzione dai corsi d'aggiornamento e per i dipendenti, stagionali e a tempo determinato, una qualifica abilitativa antecedente all'esercizio della mansione".