La Pac post 2013 non renderà i Caa strutture inutili e "destinate a estinguersi come i dinosauri". E' questo quanto emerso dal convegno 'La Pac verso il 2020' tenutosi recentemente a Bergamo e organizzato da Unicaa (che riunisce Uniagronomi, Unima e Confcooperative) e dalla Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Lombardia per fare il punto sull'attuale situazione dei Centri di assistenza agricola e identificare i possibili scenari futuri in cui essi si troveranno ad agire.

Il convegno, che ha registrato la presenza di oltre 100 partecipanti tra tecnici e aderenti, ha avuto come suo interprete principale il professor Angelo Frascarelli (docente di Economia e politica agraria e Politica agroalimentare presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Perugia) che, prendendo le mosse dalla relazione di novembre del commissario europeo all'agricoltura Dacian Cioloş, ha delineato un panorama futuro in cui - a prescindere dalle evoluzioni qualitative e quantitative che assumeranno - le politiche di sostegno continueranno a essere presenti e a rappresentare un puntello fondamentale per la conservazione della competitività del settore primario.

Nell'ambito di questo palcoscenico futuro, i Caa continueranno a rivestire un ruolo da protagonisti nel mondo agricolo, incrementando semmai la loro indispensabilità nella funzione di interfaccia tra l'agricoltore e un apparato burocratico che di giorno in giorno sembra assumere aspetti  definiti "sempre più kafkiani".