L'altalena commerciale degli ultimi anni, con periodi di euforia alternati a battute d'arresto, ha creato difficoltà a molte realtà aziendali, soprattutto in termini di programmazione delle produzioni. Ora, con l'arrivo degli incentivi statali, ci s'interroga sugli effetti che questi avranno non solo sui volumi complessivi di fatturato, ma anche sulle conseguenze che questi avranno sui processi produttivi delle aziende.
Goldoni è uno dei marchi storici italiani e rappresenta quindi un termometro significativo per valutare 'la febbre' che in questo momento sta alzando la 'temperatura' del mercato. Dando un occhio al recente passato, il 2008 è stato per la Goldoni l’anno più produttivo dell’ultimo decennio: la ricerca di nuovi mercati, sommata alla chiusura d'importanti contratti di fornitura per marchi prestigiosi, hanno permesso all'azienda di 'lanciare' un ritmo di produzione di tutto rispetto. Se si aggiunge pure qualche commessa giunta da alcuni mercati in via di sviluppo, ben si spiega come il fatturato abbia toccato i 90 milioni di Euro. Il 2009 possiamo definirlo invece l’anno 'orribile': la crisi globale, che si è sovrapposta all'atavica crisi strutturale dell’agricoltura, ha scaraventato i mercati esteri letteralmente in picchiata.
"La nostra azienda ha 'tenuto' sui terreni nazionali, mantenendo la quota di immatricolato e fatturato, ma l’economia aziendale è stata condizionata da una quota sull’estero in calo a due cifre" - commenta Fabio Ferretti, marketing manager di Goldoni (in foto). "Prevedere il 2010 - prosegue Ferretti - è difficile. Di certo i primi due mesi, che vedono un calo del venti per cento delle quote di immatricolato, non incoraggiano. Sappiamo però che questa 'frenata' è in parte dovuta alle anticipazioni sul contributo rottamazione".
In effetti, a corroborare l'analisi di Ferretti, vi è lo storico delle rottamazioni precedenti, le quali hanno portato nel mercato dell'auto dei flussi perturbati di vendite: queste tendono infatti a rallentare prima degli incentivi, proprio nella loro attesa, come pure risentono a posteriori degli incentivi stessi. Per lo più, infatti, gli acquisti 'sotto incentivi' sono solo anticipi su fatturati che non possono certo essere fatti due volte. Tutto il segmento farà quindi bene a tenere presente che molte delle vendite dei prossimi mesi saranno solo l'effetto di una sorta di 'macchina del tempo', la quale traslerà nel presente una parte delle vendite future.
Ciò non di meno, bisogna guardare al futuro e interrogarsi su quali leve muovere per rimanere protagonisti del mercato. "Definire quali sono gli strumenti ideali per il mercato delle macchine agricole nella nostra nazione è difficile - chiarisce a tal proposito Ferretti -. La 'rottamazione' però soddisfa 2 requisiti importanti: il primo è l’indiscussa vecchiaia dell’attuale parco macchine, la seconda è l’esigenza di fare girare l’economia di settore. Non credo che altre strade, oltre ai consolidati PSR, portino a risultati migliori".
L'iniezione di denaro pubblico viene pertanto vista con favore anche a Migliarina di Carpi, dove si auspicano ritorni positivi tali da risollevare almeno in parte tutto il settore. "L’arco temporale - puntualizza Ferretti - incide sicuramente in questo finanziamento, non tanto per il termine esecutivo al 31 dicembre 2010, ma per l’ammontare del capitale totale: il rischio di una 'corsa' al contributo rottamazione potrebbe rendere difficile il reperimento del mezzo sulla rete commerciale o presso i costruttori, considerando che questi ultimi provengono da una annata difficile a livello di programmazione delle produzioni".
Quindi, e in effetti, si rischierebbe addirittura il famoso 'troppa grazia Sant'Antonio': dopo un periodo di vacche magre, che ha dissuaso i costruttori dal creare stock, ora si potrebbe persino faticare a star dietro ai quantitativi richiesti. "Oltre ai finanziamenti europei a fondo perduto, concentrati in mercati diversi da quello nazionale, attualmente non siamo a conoscenza di iniziative di 'spessore' - conclude Ferretti - La Goldoni punterà in questo biennio su alcuni punti chiave: l'ottimizzazione della gamma, l'evoluzione del prodotto, nuove strategie commerciali e la riduzione dei costi aziendali". Alla Goldoni i migliori auguri.
I conti con la rottamazione, e i suoi effetti sulla crisi del settore, si potranno però misurare debitamente solo alla fine del 2011, dopo che l'onda forte degli incentivi presenti sarà stata controbilanciata dall'onda lunga di reflusso degli acquisti futuri. Sempre che nel frattempo non avvenga il miracolo per il quale gli agricoltori si vedano finalmente remunerare il proprio lavoro in modo acconcio, invece di subire le regole di una filiera che ha i figli nella Gdo e nell'industria di trasformazione, mentre i figliastri sono sempre quelli che stan nei campi.