Si è tenuta ieri a Bruxelles, ospitata dalle strutture del Parlamento Europeo, l'assemblea annuale della Ceettar (l'organizzazione che raccoglie a livello comunitario le associazioni nazionali rappresentative della categoria agromeccanica) della quale Unima fa parte come unico rappresentante in Europa del comparto agromeccanico italiano.

I temi toccati dall'incontro sono stati diversi, dalle evoluzioni del settore bieticolo-saccarifero alle proposte di variazione del Codice della Strada, ma il punto focale della riunione si è avuto con la tavola rotonda che ha avuto luogo nel pomeriggio e che ha registrato la partecipazione del dipartimento del Lavoro e degli affari sociali e di quello dell'Agricoltura della Commissione Europea; dell'On. Joseph Daul (presidente del gruppo Ppe) in rappresentanza del Parlamento Europeo; del Segretario Generale del Copa Cogeca, Pekka Pesonen e del Segretario dell'Effat, M. A. Spahn. Nel corso del meeting, denominato '8° Colloquio Ceettar', gli intervenuti hanno preso nota del progetto 'Sviluppo Rurale', varato nel 2006 e volto a incrementare e armonizzare a livello transnazionale la tracciabilità e la qualità dei servizi agromeccanici, rilevando contemporaneamente la recente adesione tra i suoi promotori di altre cinque nazioni, tra cui l'Italia attraverso Unima. Durante l'incontro e incalzati dai rappresentanti della Ceettar, gli intervenuti si sono dichiarati concordi nel riconoscere come in passato le politiche che hanno originato le variazioni della Pac non abbiano tenuto nel giusto conto il comparto agromeccanico, accettando il suggerimento di creare una nuova piattaforma di concertazione comunitaria destinata a interfacciarsi con consumatori e istituzioni al fine di ottimizzare i servizi degli agromeccanici e renderli ufficialmente riconoscibili e riconosciuti sia a livello nazionale che comunitario.

In risposta alle richieste della Ceettar infine, tanto i rappresentanti di Copa Cogeca ed Effat, quanto quelli delle istituzioni comunitarie, hanno esplicitamente dichiarato che in futuro gli agromeccanici riceveranno, nell'ambito delle evoluzioni della Politica agricola comunitaria, la considerazione che spetta loro in quanto reali motori dell'innovazione del settore primario.