La Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale dell'Europarlamento chiede un bilancio della Politica Agricola Comune autonomo e incrementato per il periodo 2028-2034, in più vuole la riduzione degli oneri amministrativi per gli agricoltori. Nell'attuale contesto geopolitico, un'agricoltura europea che garantisca un accesso costante al cibo è una componente fondamentale delle politiche di sicurezza e difesa dell'Ue affermano i deputati. È quanto contenuto nella relazione sul futuro dell'agricoltura e della Pac post-2027 approvata lunedì 8 luglio 2025 dalla Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale con 29 voti favorevoli, 9 contrari e 8 astensioni.

 

La relazione - che punta ad incrementare nel periodo 2028-2034 il budget della Pac, fermo nel 2021-2027 a 386miliardi e quasi 603 milioni di impegni per i 27 Stati membri dell'Unione - sarà ora sottoposta a votazione plenaria, probabilmente durante la sessione dell'8-11 settembre 2025. Intanto - come riporta una nota dell'Europarlamento dell'8 luglio scorso "la Commissione Europea prevede di annunciare la proposta relativa alla Politica Agricola Comune 2028-2034, insieme al prossimo bilancio a lungo termine, a metà luglio 2025". La data esatta dovrebbe essere quella del 16 luglio prossimo, almeno per il Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034.

 

E una cosa fin d'ora è certa: la posizione del Consiglio Agrifish, assunta il 26 maggio scorso dai ministri dell'Agricoltura Ue, su proposta dell'Italia, è vicinissima a quella dell'Europarlamento, entrambe propendono per una Pac forte e autonoma sul piano finanziario, mentre la proposta della Commissione sul Qfp, che punta al Fondo Unico per Pac e altre politiche Ue, oltre che ad una riduzione effettiva del bilancio agricolo, inizia a mostrarsi sempre più isolata. E la posizione del Parlamento Ue sulla Pac non lascia spazio a grossi margini di mediazione, almeno per come uscita dalla votazione della Comagri.

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In più il Fondo Unico è avversato dallo stesso commissario all'Agricoltura, Cristophe Hansen e, secondo quanto riportato ieri, 8 luglio 2025, da una nota di Cia - Agricoltori Italiani, anche dal vicepresidente della Commissione Ue con delega ai finanziamenti della Pac, l'italiano Raffaele Fitto, che ha avuto ieri un incontro a Bruxelles con il presidente dell'organizzazione agricola, Cristiano Fini. E, come vedremo oltre, tutte le organizzazioni agricole italiane si preparano alla mobilitazione, in vista del tentativo della Commissione di rimodulare la Pac.

 

Comagri, una Pac autonoma e con più soldi

Ma torniamo alla posizione della Comagri del Parlamento Ue, che sarà votata in plenaria dopo la pausa estiva. Gli eurodeputati della Comagri chiedono un bilancio della Pac più ampio e autonomo. La Pac non deve essere integrata con altri settori di finanziamento in un unico fondo né far parte di una dotazione complessiva utilizzata dagli Stati membri per scopi diversi dall'agricoltura.

 

Il sostegno diretto al reddito per tutti gli agricoltori attivi e professionali che seguono un modello basato sulla superficie dovrebbe essere rafforzato. Per sostenere efficacemente lo sviluppo rurale, il Secondo Pilastro della Pac deve rimanere indipendente dalle politiche di coesione.

 

Si tratta di una precisazione solo apparentemente inutile, in realtà serve a porre una pregiudiziale su una eventuale mediazione in sede di triloghi tra Commissione, Parlamento e Consiglio Ue che riproponga il precedente storico dei primi anni 2000, quando le politiche di sviluppo rurale erano agli albori e limitate agli interventi nelle aree Leader (quelle nelle quali vennero costituiti i Gal con la riforma del 1999), mentre le politiche strutturali in agricoltura (aiuti agli investimenti), erano cofinanziate dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) mediante i Piani Operativi Regionali (Por).

 

E ancora i pagamenti volontari accoppiati di sostegno al reddito per i settori in difficoltà - sempre secondo i parlamentari della Comagri - dovrebbero essere mantenuti o aumentati.

 

Semplificazione e digitalizzazione

La riduzione degli oneri amministrativi per gli agricoltori deve essere uno dei principi guida della Pac. I deputati chiedono un sistema basato su incentivi per gli agricoltori che raggiungano obiettivi ambientali e sociali. I regimi ecologici dovrebbero pertanto rimanere volontari ed essere accompagnati da una remunerazione.

 

L'attuazione dei requisiti di Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (Bcaa) deve tenere conto delle pratiche agricole esistenti.

 

Tutti gli agricoltori devono avere accesso a soluzioni innovative e digitali che supportino un'agricoltura sostenibile, aumentino il loro reddito e riducano il carico amministrativo. Per ridurre al minimo le stressanti procedure di ispezione agricola, il monitoraggio dell'utilizzo dei fondi della Pac dovrebbe basarsi su immagini satellitari e autocertificazioni, in un sistema di reporting elettronico centralizzato, affermano i deputati. Tale proposta sembra spingere nel Sistema Integrato di Gestione e Controllo (Sigc) anche le misure strutturali del Secondo Pilastro della Pac, mentre quelle del Primo Pilastro e quelle di accompagnamento del Secondo Pilastro (misure a capo e superficie), già rientrano nel Sigc.

 

Rinnovo generazionale nelle aziende agricole

Il ricambio generazionale è essenziale per il futuro dell'agricoltura dell'Ue. Eppure, quasi il 58% degli agricoltori nell'Ue ha più di 55 anni, mentre quelli di età inferiore ai 35 anni rappresentano solo il 6% del totale. La Commissione Agri intende pertanto aumentare i finanziamenti della Pac e il numero di incentivi fiscali e creditizi, in modo da rimuovere gli ostacoli all'esercizio dell'attività di imprenditore agricolo.

 

Etichettatura armonizzata Ue dei prodotti agroalimentari

Oltre il 70% dei consumatori nell'Ue decide cosa acquistare in base alle informazioni riportate sulle confezioni. Per evitare che vengano ingannati, i deputati chiedono un'etichettatura europea armonizzata che includa informazioni sull'origine, la qualità e gli standard di produzione dei prodotti agroalimentari.

 

I commenti

La relatrice spagnola Carmen Crespo Díaz (Partito Popolare Europeo) ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di una Pac che rafforzi l'approvvigionamento alimentare, sostenga le comunità rurali e dia potere agli agricoltori attraverso l'innovazione, il ricambio generazionale e condizioni di mercato eque. Tuttavia, respingiamo fermamente qualsiasi tentativo di nazionalizzare la Pac o di fonderne i finanziamenti con altri strumenti dell'Ue. Deve rimanere una vera politica comune con fondi dedicati e pilastri indipendenti, garantendo un sostegno equo a tutti gli agricoltori europei".

 

"Come coordinatore del Partito Popolare Europeo in Commissione Agri - ha dichiarato l'europarlamentare italiano Herbert Dorfmann - ho sostenuto l'impianto generale del documento, che rappresenta un quadro di indirizzo utile per il lavoro delle istituzioni europee nei prossimi mesi. Nel corso dell'esame in commissione, ho presentato e sostenuto emendamenti con l'obiettivo di rafforzare in modo più vincolante alcuni aspetti chiave, quali la definizione di un livello sufficiente di risorse finanziarie destinate alla Pac all'interno del prossimo Qfp 2027-2034, in coerenza con il ruolo strategico dell'agricoltura; l'introduzione di obiettivi misurabili di semplificazione amministrativa, per ridurre in modo concreto il carico burocratico sulle aziende agricole; la previsione di una governance comune più stringente, in grado di assicurare coerenza e trasparenza nella gestione della politica agricola tra Stati membri".

 

Queste proposte hanno trovato interesse ma non sono state pienamente recepite nel testo approvato, che mantiene formulazioni più generiche sul quadro finanziario e sulla semplificazione. Per Dorfmann "la discussione odierna costituisce un primo passaggio di definizione della posizione parlamentare, in vista della presentazione della proposta ufficiale sul Quadro Finanziario Pluriennale da parte della Commissione europea, prevista per il 16 luglio. In quella sede si aprirà la fase decisiva di confronto interistituzionale e di negoziazione politica per stabilire l'ammontare effettivo delle risorse Pac e la loro articolazione".

 

Nei giorni scorsi, Dorfman aveva preso posizione contro la proposta della Commissione Ue, unitamente al deputato della Sinistra e Democratici Dario Nardella, entrambi avevano annunciato sin d'ora battaglia contro la proposta di Qfp della Commissione Ue sul Fondo Unico per la Pac.

 

Organizzazioni agricole contro la Commissione Ue

Intanto non si può fare a meno di registrare il clima di mobilitazione che si respira da alcuni giorni nelle organizzazioni agricole sui prossimi appuntamenti europei, tutte contrarie alla proposta che la Commissione Ue si appresta a preparare, con tagli al budget e Fondo Unico.

 

La Copagri ha annunciato ieri per il 10 luglio prossimo una conferenza stampa al Ministero dell'Agricoltura per ricordare "La centralità della Pac per il futuro dell'agricoltura". E il presidente Tommaso Battista sottolinea: "Il rischio di una vera e propria rinazionalizzazione delle politiche agricole comunitarie, con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza alimentare, e quindi di cibo sano e di qualità, ma anche di ricadute sul versante ambientale e su quello sociale, è sempre più concreto, così come è altrettanto concreta la possibilità di vedere ridotto il budget destinato alla promozione e alla tutela dell'agricoltura Ue".

 

Pochi giorni fa Vincenzo Gesmundo, direttore generale di Coldiretti , è stato chiaro: "Esprimiamo forte preoccupazione per l'ipotesi di un fondo unico che accorpi le politiche europee, comprese le risorse della Pac e siamo pronti a una mobilitazione. La presidente Ursula Von der Leyen sta proponendo di annacquare in un Fondo Unico le varie politiche europee, compresa la Politica Agricola Comune".

 

Confagricoltura invece riunisce la Giunta confederale il 16 luglio a Bruxelles, proprio dove e quando sarà presentato il Qfp 2028-2034 dalla Commissione Ue. La Giunta seguirà i lavori dal vivo. "L'ipotesi di una simile proposta - evidenzia Confagricoltura in una nota della Giunta - è inaccettabile: indebolirebbe il tessuto rurale europeo, colpendo l'economia dei territori, a svantaggio dell'occupazione, del benessere dei cittadini e della sicurezza alimentare".

 

Il presidente di Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, avverte: "La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse e per questo il 16 luglio saremo a manifestare a Bruxelles con una nostra delegazione di agricoltori".