Come sta il settore biologico italiano?
Dai dati si direbbe bene: buono il fatturato sul mercato interno, ottima e rilevante l'esportazione (si viaggia verso i 4 miliardi di euro). L'altro giorno a un bel convegno organizzato da Assobio e Federbio all'Università di Bologna abbiamo fatto il punto. Fra tanta luce qualche ombra c'è; bisogna allora organizzarsi per fronteggiare il futuro.
Raffreddato l'entusiasmo per le crescite annuali a doppia cifra, oggi le richieste di certificazione sono stagnanti (bella la relazione di AssocertBio); a ragione di una frequente insoddisfazione dei produttori che non riescono a recuperare una parte ragionevole di quel valore aggiunto che oggi in Italia il mercato fa sempre più fatica a riconoscere.
In un mercato interno oramai governato dalla Gdo, Grande Distribuzione Organizzata, (che ha oltre il 60% della distribuzione) e con l'importante settore HoReCa nelle mani di un sempre più sparuto numero di operatori commerciali, la produzione cerca soddisfazione dall'esportazione.
E dalle catene estere i nostri distributori avrebbero molto da imparare.
All'estero il prodotto è molto più qualificato, distinto, valorizzato - si enfatizza il valore dei prodotti, dei produttori, dei territori. Lo ha spiegato bene un rappresentante dalla catena francese Carrefour, che nell'esagono gioca sul bio una parte importante della propria strategia di comunicazione e di radicamento locale.
L'amico Andrea Ferrarini, bell'agricoltore in quel di Mirandola (Mo), ci ha raccontato che per servire gli svizzeri deve garantire che il 7% dei terreni siano coperti di siepi e boschi, che il 70% del terreno sia sovesciato; poi si fanno le analisi degli isotopi sui prodotti: altro che Farm to Fork. Qui però c'è una differenza: svizzeri e tedeschi hanno il vizio di ben pagare il prodotto, riconoscendo il giusto valore al produttore.
La cosa mi fa pensare anche perché in un recente viaggio in Svizzera ho potuto constatare - scontrino alla mano - che il bio costa come e forse meno che in Italia. "Bio(logico) bono"… pensa un po': le tante stranezze del Bel Paese.