Ismea ha pubblicato uno studio che considera gli effetti del Fondo Catastrofale AgriCat nel caso fosse stato già operativo a partire dal 2022. La simulazione, effettuata sulla base del modello di intervento proposto dal Ministero dell'Agricoltura, porta a stimare nel 2022 una spesa per indennizzi di 312 milioni di euro, di cui 220 milioni a favore delle aziende agricole colpite da siccità. Nel 2022 il bilancio tecnico del Fondo, liquidando anche i danni da gelo e alluvione, avrebbe chiuso con un residuo attivo di circa 38 milioni di euro, calcolato su una provvista annuale di 350 milioni.

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Preservare il reddito aziendale nel contesto dei fenomeni atmosferici avversi, crescenti per frequenza e con effetti sempre più incisivi e catastrofici. Una sfida difficile per tutti i soggetti coinvolti. Per le compagnie di assicurazione, che vedono peggiorare gli indicatori economici della gestione tecnica, per i riassicuratori, disincentivati dagli squilibri dei "ratio" finanziari ad assumersi quote di portafoglio di rischio, e per gli agricoltori, consapevoli dell'importanza di acquisire competenze nel risk management in un'ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.

 

L'anno scorso, secondo le stime riportate nel Rapporto Ismea sull'attività di sperimentazione 2022 del Fondo Mutualistico Nazionale per la Copertura dei Danni Catastrofali - AgriCat, l'impatto sulle colture dovuto ai soli eventi siccità, gelo e brina e alluvione ha determinato una perdita economica a carico delle aziende agricole di 5,62 miliardi di euro, per lo più nei comparti cerealicolo, delle ortive e delle frutticole, ma con una sostanziale perequazione a livello di macro ripartizioni geografiche.

 

L'esercizio sperimentale, condotto da Ismea nelle province e per i prodotti individuati dal Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura 2022, descritto e argomentato nei contenuti metodologici e tecnico operativi nel Rapporto (circa 400 pagine, comprensive di schede tecniche), ha consentito di verificare l'intero ciclo di funzionamento del Fondo AgriCat, attivo dallo scorso gennaio.

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Sono state testate, in particolare, le fasi di monitoraggio degli eventi catastrofali, di valutazione dei danni e di gestione dei sinistri, compresa la verifica di non sovra compensazione con altri strumenti di gestione del rischio, in particolare con le polizze assicurative, come previsto dalla normativa comunitaria. L'attività è stata svolta con la collaborazione degli organismi di difesa territoriali operativi nelle province test e con il supporto dei coordinamenti nazionali Asnacodi e Coordifesa.

 

L'accordo Ismea-Ania, per l'interscambio dei bollettini di perizia con le compagnie di assicurazione, ha consentito di monitorare oltre 16mila appezzamenti, di cui un migliaio oggetto di osservazioni dirette effettuate con sopralluoghi e perizie in campo da un team di esperti incaricati da Ismea. La sperimentazione è stata condotta attraverso l'acquisizione dei dati in modalità georeferenziata, con tecniche di sovrapposizione mappale (overlapping) e mediante analisi post processing realizzate in ambiente Qgis.

 

Gli esiti della simulazione sull'operatività del Fondo AgriCat, effettuata secondo il modello di intervento di "primo rischio" proposto dal Masaf, integrati con le valutazioni sui danni quantitativi ai raccolti per tutto il territorio nazionale, hanno consentito di elaborare un prospetto di bilancio tecnico del Fondo da cui emerge, nel 2022, un residuo attivo di 38,4 milioni di euro, calcolato su una provvista annuale di 350 milioni.

 

Il Fondo, nel 2022, avrebbe erogato indennizzi per un totale di 311,6 milioni di euro, di cui 219,9 milioni versati alle aziende agricole colpite da siccità, 4,6 milioni erogati per perdite di raccolto dovute all'evento gelo e brina e altri 86,4 milioni per danni riconducibili all'effetto combinato gelo-siccità. Rispetto ai fenomeni alluvionali, che nel 2022 hanno interessato alcune province delle Marche, si registrano infine risarcimenti per un ammontare di 685mila euro.