Lavorare stanca. L'attuale stagione rischia di essere ricordata per la drammatica carenza di manodopera - in agricoltura e nell'agroindustria ma anche nel settore turistico. Un fenomeno non certo nuovo che tocca in maniera più o meno accentuata diversi paesi dell'Unione Europea. E anche chi dall'Unione se ne è andato.

 

Nel Regno Unito, dove dopo la Brexit le ammissioni degli stranieri son diventate sempre più difficili, l'anno scorso sono mancati 500mila lavoratori stagionali. Gli ortaggi e la frutta sono rimasti a marcire nei campi e 35mila suini sono stati macellati ma poi avviati all'incenerimento o alla produzione di lardo.

Per consentire la festa del ringraziamento, e quindi il tradizionale tacchino sulle tavole degli inglesi, il Governo di Sua Maestà ha dovuto ricorrere a permessi temporanei di soggiorno con forti deroghe alle condizioni precedentemente richieste.
Last but not least: i prezzi degli alimentari sono nettamente aumentati.

 

Il nuovo corso e la congiuntura geopolitica hanno quindi messo in luce la straordinaria debolezza del sistema agroalimentare inglese, una debolezza che rischia di riflettersi anche oltre manica. Nel nostro Paese il reddito di cittadinanza alimenta il lavoro nero e il lavoro nero degli italiani fa da volano a quello degli immigrati.

 

A inizio mese in Toscana, la Guardia di Finanza ha scoperto lavoratori immigrati che lavoravano 16 ore al giorno per 2,50 euro l'ora. Alla carenza di manodopera si somma anche la difficoltà per ottenere il Green Pass da parte degli immigrati (alcuni provenienti da Paesi che hanno usato vaccini considerati non validi come Sinovac o Sputnik) e quindi degenera ulteriormente con l'utilizzo di manodopera clandestina.

 

I primi inquietanti segnali di quelle che potrà essere il quadro nazionale vengono oggi dalla Puglia per la raccolta delle preziose ciliegie e degli ortaggi - e si pensi che in Puglia "solo" il 22,4% delle giornate è fornita da extracomunitari: in altre Regioni la dipendenza è assai più accentuata. Occorre allora provvedere con urgenza non solo guardando a corregger storture come il lavoro nero e il caporalato ma cercando di incentivare il lavoro in regola degli italiani.

Perché non bisogna dimenticare che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (anche se - si sa - lavorare stanca).