Chi ricorda il Frantoio di Imola? Nato nel 2004 grazie alla famiglia Rossi, contribuì alla reintroduzione della coltura olivicola nel territorio imolese, quasi scomparsa a causa di gelate eccezionali nel corso del '900.

Oggi il Frantoio di Imola si rinnova e si potenzia. "Tanto di cappello al signor Rossi per aver messo su una bellissima realtà" dice Patrizio Armaroli, l'agronomo della nuova società che ha acquisito il frantoio con l'obiettivo di svilupparlo maggiormente. Infatti, in mancanza di ulteriori risorse economiche c'era proprio bisogno di "pensare di aprire un nuovo capitolo e scrivere una nuova storia per l'olivicoltura del territorio imolese" aggiunge Marika Zaganti, l'addetta al marketing e alle vendite. Un'opportunità per tutti gli olivicoltori del territorio, che di frantoi ne vedono molto pochi.

Solo un mese fa, infatti, è stato battezzato il Frantoio Valsanterno, dalla neonata società Valsanterno Sarl che ha acquisito l'oleificio e l'oliveto situati sulle prime colline di Imola.


Il Frantoio Valsanterno: il progetto di rinnovamento

Il Frantoio di Imola è passato nelle mani di Valter Marcolini (presidente), Vanni Angeli (vicepresidente), Matteo Gentili e Ermanno Rocca che hanno deciso di unire le loro competenze imprenditoriali e la loro comune passione per l'olio e il territorio. Ad aiutarli un team di giovani (che conosceremo più avanti) per un progetto di rinnovamento, sviluppo e promozione sia delle risorse umane che tecniche.

In primis il frantoio vedrà il rinnovo e l'ammodernamento degli impianti. Già dalla prossima campagna olearia 2021 sarà attivo un nuovo impianto Pieralisi di ultima generazione con tecnologia 4.0. Questo consentirà un totale controllo computerizzato del processo di estrazione, permetterà di garantire ottime rese e di preservare il prodotto, tutelandone le caratteristiche organolettiche.

Con il nuovo impianto aumenteranno le capacità di molitura del frantoio, che passa così da 10 a 30 q.li/h. Sarà dotato, inoltre, di doppio frangitore, sia a martelli che a coltelli, e di gramole totalmente indipendenti e regolabili sia in temperatura che velocità. "Sarà anche più facile gestire le piccole partitespiega Marika. "Sappiamo che gli olivicoltori sono gelosi delle proprie olive e ci tengono ad avere il proprio olio. In questo modo possiamo accontentarli".

Infatti, la seconda azione del progetto di rinnovamento è quella di migliorare il servizio per il cliente, andando incontro alle esigenze di tutti gli olivicoltori, dai più piccoli ai più grandi.

Gli olivicoltori potranno usufruire di servizi classici come molitura standard e bio, imbottigliamento, stoccaggio dell'olio, confezionamento ed etichettatura. In più sarà possibile far analizzare il proprio olio da laboratori specializzati e farsi acquistare le olive, un servizio utile per chi non vuole prendersi carico della trasformazione o della vendita dell'olio.

Il Frantoio Valsanterno guarda in grande, l'obiettivo futuro è quello di sviluppare un proprio brand. A questo proposito, l'azienda si compone di 6 ettari di oliveto al momento in fase di conversione a biologico. Leccino, Frantoio, Coratina e Don Carlo sono le cultivar impiegate.

Una parte dell'oliveto, però, è stata destinata alla sperimentazione di altre cultivar: Leccio del corno, Picholine e vecchie varietà della zona ritrovate nei colli bolognesi e non solo. Dal punto di vista agronomico, si ricercano varietà più resistenti alle malattie fungine e agli insetti patogeni e più adatte alle condizioni pedoclimatiche del territorio; dal punto di vista organolettico c'è bisogno di trovare un olio con sapori e profumi unici che differenzino l'azienda sul mercato.

"C'è anche l'aspetto etico" ricorda Patrizio"Non vogliamo considerare i rifiuti come tali, questi possono diventare una risorsa per le altre realtà del territorio", come la sansa per i biodigestori.


Il team di giovani

L'età media è 32 anni e la maggior parte sono donne. "Siamo tanti, ognuno con una specializzazione”, racconta Marika, che tiene insieme tutti i pezzi del puzzle e che sta lavorando alla promozione dei servizi e del prodotto. Al suo fianco ci sono Laura, che si occupa dell'assistenza alle vendite; Martina e Chiara, entrambe agronome e di grande aiuto agli olivicoltori per tutto ciò che riguarda il Sian; Marialaura e Filippo, che si occupano di far tornare i conti, Arturo, il frantoiano e Patrizio, il dottore agronomo dell'azienda a cui è affidato il compito di gestire l'oliveto e fare consulenza agli olivicoltori.

L'attività di consulenza offerta dal Frantoio Valsanterno fa parte delle novità del cambio di proprietà. "Quest'anno è molto siccitoso, in più ci sono stati problemi di cascola per le gelate. Gli olivicoltori mi chiedono come gestire le piante in questo momento di forte stress ambientale e come affrontare i vari fitopatogeni, dall'occhio di pavone, alla mosca e alla cocciniglia" dice Patrizio. Per migliorare la resa qualitativa e quantitativa consiglia le concimazioni a base di boro per aumentare la fertilità dei fiori e l'allegagione o trattamenti a base di biostimolanti per ridurre l'alternanza di produzione.

Investire sui giovani sembra la chiave per affiancare all'esperienza decennale degli imprenditori, la passione, l'entusiasmo e le competenze più svariate per garantire un servizio e un prodotto di maggior qualità.

Team di giovani del Frantoio Valsanterno
Il team di giovani
(Fonte foto: Frantoio Valsanterno)


Uno sguardo all'olivicoltura Imolese

"E' un settore ben avviato nelle zone di Cesena e Rimini, e più frazionato nel resto della Romagna, dove si trovano belle realtà principalmente a Brisighella e nei colli bolognesi", spiega Patrizio. Ad Imola, in particolare, sono tutte piccole aziende o piccoli appezzamenti che utilizzano l'olivo come seconda coltura.

Lo conferma l'agronomo che è andato in giro a visitare i campi dei clienti: "Personalmente penso che fino ad oggi l'olivo sia stato sempre considerato come una coltivazione di secondo piano e come tale è stato gestito. Sono poche infatti le realtà che oggi gestiscono un impianto di olivicoltura come quello di una qualsiasi altra coltura (pesche, albicocche, ecc.). Se anche in questa si facessero interventi mirati si potrebbe migliorare di molto la qualità e la quantità di olive".

L'olivo può essere una coltura alternativa molto remunerativa. E' importante che gli venga riconosciuto il giusto valore ed è proprio su questo che lavorerà Marika insieme al team: "E' necessario che gli olivicoltori capiscano che l'agricoltura si può modernizzare in campo, ma deve farlo anche dal punto di vista della comunicazione. Finché non ci sarà anche questo passaggio, sarà difficile renderla davvero remunerativa".


Il Frantoio Valsanterno da quest'anno sarà aperto sette giorni su sette, con accettazione olive dalle 8.00 alle 20.00. Per usufruire del servizio di molitura è possibile contattare l'azienda telefonicamente al numero 3517471074 o via email: info@frantoiovalsanterno.it