Sempre secondo la nota Anicav "I prezzi medi di riferimento applicabili saranno: 105,00 euro/tonnellata per il pomodoro tondo e 115,00 euro/tonnellata per il pomodoro lungo e una maggiorazione del 40% per il biologico". Si tratta in realtà degli stessi prezzi raggiunti con l'accordo di massima dello scorso anno con in più la maggiorazione per il biologico e la riduzione della franchigia sui corpi estranei dal 2 all'1 per cento.
"Dal punto di vista degli industriali - commenta Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta - sono 10 euro di sovraprezzo volti a coprire i maggiori costi di produzione degli agricoltori in questa annata, dominata dagli aumenti delle materie prime come carburanti, concimi e fitofarmaci, ma sono in realtà gli stessi denari che furono verbalmente concessi lo scorso anno, quando la parte agricola si trovò in difficoltà per le avverse condizioni meteo, la siccità e l'emergenza sanitaria: da parte nostra non lo consideriamo né un sovrapprezzo né un aumento, ovviamente".
Uno dei punti qualificanti dell'accordo, e questa invece è una novità, è il premio per il pomodoro biologico del 40%: "È stato sancito in questo accordo quanto già molte aziende di trasformazione avevano concesso lo scorso anno - afferma Velardo, che sottolinea - è comunque un passo in avanti per gli agricoltori".
Altro dettaglio importante è la riduzione della franchigia sui corpi estranei all'1%, che significa garantire la consegna di un prodotto quanto più possibile privo di terreno e pietre al fine di venire incontro alle difficoltà registrate negli anni dalle aziende di trasformazione nella gestione del terriccio, soprattutto nel bacino idrografico del Sarno: "È in questo caso un impegno maggiore degli agricoltori verso la qualità del prodotto e la sostenibilità ambientale all'atto della consegna, l'uno per cento significa veramente consegnare i pomodori lucidati" conclude Velardo.
Con la firma del Contratto quadro, le parti hanno confermato l'attenzione della filiera alla sostenibilità etica, ambientale e sociale. Le parti, inoltre, secondo quanto contenuto nella nota Anicav "Sosterranno e promuoveranno le attività connesse al reclutamento dei lavoratori e alla gestione telematica dell'offerta di lavoro e dei servizi di trasporto poste in essere nell'ambito del progetto "FiLe - Filiera legale", finanziato a valere sul Piano operativo nazionale legalità e la cui area di intervento è la provincia di Foggia".
L'industria e le Op, infine, si sono impegnate "a lavorare per trovare insieme soluzioni finalizzate a recuperare un clima di collaborazione all'interno della filiera anche attraverso il rilancio del dialogo interprofessionale nell'ambito dell'Oi Bacino Centro Sud Italia che rappresenta un fondamentale strumento di sviluppo per il comparto".
"Una campagna di trasformazione molto complessa quella che si prospetta per il pomodoro da industria in Italia " avverte Anicav, perché "A fronte di un incremento programmato della produzione del 10/15%, bisognerà fare i conti con le difficoltà di approvvigionamento della banda stagnata e con il conseguente importante aumento del costo di acquisto delle scatole che, sommato agli ulteriori rincari, in particolare degli altri imballaggi e dell'energia, oltre che della stessa materia prima, andrà a gravare in modo significativo sul costo dei prodotti finiti".