A darne notizia è la Cia Puglia con una nota che viene da Foggia, epicentro della coltivazione del pomodoro da industria nel Mezzogiorno.
L'accordo raggiunto assegna 5 euro alla tonnellata in più ai produttori agricoli rispetto all'ultima offerta nota dell'Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali alle Organizzazioni di produttori. Infatti, il 22 giugno scorso Anicav aveva formulato un'offerta per un un prezzo pari a 100 euro alla tonnellata per il tondo e 110 euro per il lungo.
"Meglio tardi che mai", ha dichiarato Michele Ferrandino, presidente provinciale di Cia Capitanata. "Avevamo chiesto che si giungesse finalmente ad un accordo - ha ricordato il dirigente provinciale di Cia - e salutiamo con cauta soddisfazione il raggiungimento di un'intesa che scongiura la legge della giungla. Questo accordo è una base affinché, nell'immediato futuro, si possa fare ancora meglio, poiché i prezzi di produzione per il Mezzogiorno sono più elevati rispetto a quelli sostenuti nel Nord Italia".
"Abbiamo fatto prevalere il buon senso - sottolinea Ferrandino - evitando di salire sulle barricate, ma al sistema agricolo pugliese e a quello del Sud più in generale va riconosciuto, anche nell'accordo sui prezzi, un impegno ed una professionalità di grande rilievo, con aziende agricole capaci di produrre qualità e sicurezza alimentare in condizioni talvolta estremamente disagiate".
"L'emergenza Covid-19", ha ricordato Ferrandino, "ha reso molto più difficili le condizioni lavorative, la ricerca e la disponibilità della manodopera, mentre i cambiamenti climatici con l'alternarsi di siccità e nubifragi ha elevato ai massimi livelli il rischio d'impresa e quello di perdere il raccolto in tutto o in parte", ha spiegato Ferrandino.
Cia Puglia, in sostanza, si dichiara soddisfatta per il raggiungimento di un'intesa che scongiura i rischi connessi al mercato "fai da te", senza parametri e senza regole rispetto al prezzo da corrispondere ai produttori, rimarcando al contempo la necessità di sostenere un comparto, quello agricolo in generale e quello del pomodoro in particolare, che più degli altri è esposto al rischio di perdite disastrose e non prevedibili.