Coldiretti Sardegna, urge liquidità ora
Lo sottolinea in una nota Coldiretti Saredegna: "La Regione intervenga immediatamente e sblocchi i pagamenti - è l'appello del presidente dell'organizzazione regionale Battista Cualbu -. A un anno dall'esplosione della pandemia la situazione è davvero critica anche perché prima non si navigava nell'oro e anche con il Covid continuano a permanere i problemi di sempre: dalle distorsioni delle filiere che in alcuni casi si sono anche incancrenite, vista la maggior debolezza del settore primario, alle calamità naturali e non ultima la burocrazia che continua a dettare i tempi delle scelte politiche che viaggiano ad una velocità sempre più lenta rispetto a quella delle aziende"."I pagamenti autorizzati la scorsa settimana da Argea non sono sufficienti se non seguiti a strettissimo giro dallo sblocco di tutte le misure - ribadisce Battista Cualbu -. I disagi del comparto sono altissimi, non possiamo continuare a procedere a piccolissimi passi, è urgente pagare subito tutti i settori colpiti dalla pandemia".
"Le aziende hanno bisogno di liquidità ora per essere sostenute nel traghettamento lungo questa lunga crisi - afferma il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba -. Siamo riusciti a costruire a suo tempo un percorso di ristori che in qualche modo riusciva a lenire le perdite, ma questi lunghi ritardi rischiano di vanificare gli sforzi fatti, anche perché nel frattempo le perdite sono cresciute".
Gli interventi della Regione Sardegna
Gli interventi di sostegno anti Covid-19 erano stati programmati dalla Regione Sardegna all'interno della legge regionale numero 22, pubblicata il 23 luglio 2020. Gli agricoltori hanno successivamente anche presentato le domande, ma i pagamenti "si sono arenati" sostiene Coldiretti Sardegna.I comparti agricoli più penalizzati sono quelli legati al canale Horeca che da oltre un anno sono più chiusi che aperti, al turismo e alle cerimonie. Tra questi gli oltre 14mila allevatori di suini, martoriati da oltre 40 anni di peste suina e da ormai dieci anni di embargo (non possono commercializzare le carni oltre i confini sardi) che hanno visto crollare verticalmente le vendite dei maialetti. Per loro sono stati stanziati 4 milioni di euro, ma l'erogazione è rimasta a secco.
Stesso discorso per le oltre 36mila aziende vitivinicole, per le quali sono stati stanziati 1 milione di euro, ma per ora alle perdite del Covid si sono sommate anche le gelate dell'8-9 aprile che hanno bruciato i germogli.
La musica non cambia per le 2.500 aziende florovivaistiche che contano 4mila occupati (settore che ha il più alto rapporto investimento occupato), travolte soprattutto dal primo lockdown della primavera scorsa e dall'azzeramento delle cerimonie da oltre un anno. Gli 800mila euro da distribuire in base alla riduzione del fatturato non sono ancora arrivati.
Gli oltre 900 agriturismi attendono i ristori promessi e per i quali già da otto mesi hanno presentato domanda. I 4 milioni da ricevere come una tantum da un minimo di 3mila euro ad un massimo di 7mila euro sono - al netto della prima tranche in arrivo da un milione - ancora fermi mentre le perdite crescono di giorno in giorno visto che i giorni di chiusura sopravanzano di gran lunga quelli di apertura.