Temperature in picchiata e gelate notturne. Un inizio primavera che ha portato gelo e brinate durante le notti scorse sulla penisola e anche nevicate, compromettendo le piante che erano già in fiore.
A risentirne sono soprattutto le drupacee come ciliegi, albicocchi, peschi, susini e mandorli già fioriti, ma anche gli ortaggi coltivati, riporta Coldiretti.
Tra le regioni più colpite vi sono il Veneto, l'Emilia-Romagna e la Toscana; Coldiretti Puglia segnala campi di grano imbiancati e alberi da frutto coperti di neve nelle province di Foggia, Bat e Bari.
 

Veneto

Il gelo notturno ha fatto strage di piante in fiore secondo Coldiretti Veneto che sottolinea come i danni più rilevanti siano sulle fioriture degli alberi di albicocco: dopo il brusco calo delle temperature, infatti, presentano pistilli e ovuli anneriti e quindi improduttivi. "Nonostante i fuochi accesi per ridurre lo choc termico sceso di dieci gradi, i frutteti sono stati colpiti in un delicato momento vegetativo".

"Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo che - avverte Coldiretti Veneto - azzera in pochi attimi l'intero lavoro di un anno con i fiori delle piante completamente bruciati dal gelo che compromette le produzioni di frutta in maniera irreversibile".
 

Emilia-Romagna

Danni causati dal gelo al potenziale frutticolo sono stati registrati anche da Confagricoltura Emilia-Romagna che in una nota ricorda che anche un anno fa si era verificato un brusco calo delle temperature sotto i meno 5-6 gradi, recando danni ad alcune specie frutticole e rovinando il raccolto dell'anno, in alcune zone anche fino al 100%. "È ancora presto per stilare un report sulla conta dei danni, ma il gelo ha danneggiato in particolare le drupacee coltivate in regione - avverte il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Marcello Bonvicini -. Cinquemila ettari di albicocchi, 3.500 ettari di susini e all'incirca diecimila ettari di alberi di pesche e nettarine, più 1.800 ettari di superficie a ciliegio -, colpendo duramente soprattutto le province ad alta vocazione frutticola, da Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, a Bologna, Ferrara e Modena".
 
L'organizzazione agricola riporta dai sopralluoghi nei frutteti che i fiori di albicocco completamente bruciati dal gelo intenso sono caduti a terra, gli ovari dei fiori di pesco e susino sono neri e quindi compromessi in maniera irreversibile. Da valutare il danno sul kiwi - scrive l'organizzazione -, ma anche sugli alberi di melo e pero.
 

Toscana

Anche in Toscana le aziende agricole sono preoccupate per i danni provocati dal gelo alle drupacee: "Ad oggi le previsioni sono nefaste - dice Antonio Tonioni, presidente della sezione ortofrutta di Confagricoltura Toscana - sono stati colpiti soprattutto albicocchi, susini e peschi. Gran parte delle fioriture ha registrato danni ingenti. Tra 15 giorni potremo quantificare i danni con precisione, si tratta di un'ulteriore tegola sulle imprese agricole toscane, colpite dal gelo per il terzo anno consecutivo".

Secondo Tonioni si tratta di una gelata atipica: "Non stratificata, come avviene normalmente, ma con correnti di aria fredda che hanno fatto scendere le temperature fino a 5,3 gradi sottozero", che ricorda che questo avvenne anche nel 2003 con conseguenze disastrose.
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