"Servono certezza nella programmazione e un clima di condivisione e di massima trasparenza all'interno della filiera per rilanciare la produzione del pomodoro da industria, riconoscendo il giusto valore al prodotto made in Italy che rispetta tutte le certificazioni richieste dagli operatori a valle della filiera" ha innanzitutto detto Marzano, quasi a voler sgombrare il campo da qualsivoglia intento polemico.
E poi: "E' inconcepibile che ogni anno non si riesca ad avere per il 31 gennaio una programmazione concordata delle superfici investite a pomodoro – ha proseguito il presidente della federazione - La mancanza di indicazioni in tempo utile nuoce alle aziende agricole, non consentendo loro di pianificare in maniera adeguata la produzione".
Ha sollecitato quindi a definire rapidamente la programmazione per la prossima campagna, per la quale si registra già un notevole ritardo.
E non contento di tanto ha ricordato: "Confagricoltura – ha concluso Fabrizio Marzano - ha sempre evidenziato che una corretta programmazione delle superfici a pomodoro dovrebbe avere un arco temporale più ampio, non annuale, ma triennale, così da consentire la definizione di un corretto piano di investimenti aziendali".
Inoltre, negli ultimi anni l'accordo quadro sul prezzo del pomodoro da industria, specie nel bacino del Centro-Sud, è arrivato piuttosto tardi, come nel 2019, facendo diventare marginale il momento della programmazione, a discapito per altro della possibilità di applicare in molti casi l'accordo stesso.