Le stazioni meteorologiche (chiamante anche stazioni meteo, centraline meteo o più semplicemente capannine) rappresentano un utile strumento a supporto del lavoro dell'agricoltore. Se infatti oggi le informazioni relative al meteo sono facilmente reperibili anche online, avere un proprio strumento di raccolta dati in campo rappresenta la sicurezza di avere dati sempre aggiornati e misurati esattamente nel proprio campo. Non di rado infatti basta spostarsi di pochi chilometri (o anche poche centinaia di metri in territorio montuoso) per veder cambiare le condizioni meteo.

Molti agricoltori tuttavia sottovalutano l'importanza di effettuare una corretta manutenzione e taratura della stazione meteorologica. I sensori di cui è dotata hanno infatti bisogno di essere puliti e calibrati periodicamente per evitare che registrino informazioni errate. Il rischio concreto è infatti quello di prendere decisioni sulla base di dati che sono lontani dalla realtà di campo.

Ecco allora dieci consigli per una corretta manutenzione della capannina meteo.

Termoigrometro. Nelle moderne centraline meteo è montato un termoigrometro che serve per registrare la temperatura e l'umidità dell'aria. Il sensore solitamente è un microchip con una piccola scheda elettronica, alloggiato all'interno di piatti di colore bianco riflettente che devono essere puliti regolarmente per evitare che vi si depositi sopra sporco o smog. Più i piatti sono ricoperti da polveri o corpi estranei (come la polvere scura dello smog o nidi di vespe) maggiore sarà lo scostamento tra dato rilevato e reale.

Anemometro. Questo sensore misura la velocità e la direzione del vento attraverso la rotazione di palette e una banderuola su un asse. Più il vento è forte, più le pale girano vorticosamente, la banderuola invece indica la direzione di provenienza del vento. Ma se c'è dello sporco depositato sullo strumento, specialmente sui cuscinetti a sfera, l'anemometro è 'frenato' e dunque registrerà un vento di minore intensità rispetto al reale, o una direzione errata.

L'anemometro va quindi smontato, pulito con un panno umido o se necessario con un solvente, e lubrificato prima di essere rimontato. Attenzione poi, perché l'anemometro è la parte in cui i ragni preferiscono costruire le proprie ragnatele. Da togliere, ovviamente.

Pluviometro. Questo strumento misura la quantità di pioggia caduta ed è di fondamentale importanza non solo per gestire eventuali irrigazioni, ma anche per una corretta difesa della coltura.

Il pluviometro altro non è che un bilancino che si svuota quando raggiunge una certa quantità di acqua. Ma se sul bilancino si accumula dello sporco esso si svuoterà con una minore frequenza, sottostimando la precipitazione. Va quindi pulito spesso e per una corretta misurazione il sensore deve essere installato a livella.

Bagnatura fogliare. Sul sensore che misura la bagnatura fogliare si depositano, con il passare del tempo, dei sedimenti che causano il malfunzionamento dei circuiti predisposti alla misurazione della bagnatura fogliare. Bisogna dunque pulire il piatto periodicamente con uno strumento abrasivo (come una spugnetta per le stoviglie) per rimuovere l'ossido.

Umidità e temperatura del terreno. Alcune centraline sono dotate anche di sensori al suolo per la misura di temperatura e umidità. In questo caso non bisogna mai estrarli dal suolo per pulirli. Vanno lasciati dove sono e vanno solamente cambiate le batterie del trasmettitore nel caso sia wireless.

Pannelli solari. Una accortezza da non sottovalutare riguarda la pulizia dei pannelli solari che forniscono elettricità alla centralina meteo. La polvere che si deposita sopra infatti scherma i circuiti e provoca una diminuzione dell'elettricità prodotta. Il rischio è che la capannina lavori male e la batteria debba essere sostituta con più frequenza.

Radiazione solare. Questo sensore misura la radiazione solare globale al suolo. Oltre alla misura diretta (W/mq) questo sensore è in grado di fornire il valore calcolato di evapotraspirazione, utile per un bilancio idrico. Riguardo alla pulizia di questo sensore, è sufficiente solo controllare che la sua superficie sia pulita ed esattamente a livella.

Taratura. Quando si acquista una nuova centralina meteo questa deve essere tarata. Solitamente è il tecnico che la installa ad occuparsene ma se qualcuno vuole fare del fai-da-te per risparmiare è bene che si ricordi di tarare il barometro con l'altitudine a cui si trova lo strumento e il pluviometro. Questo ultimo deve essere tarato ogni volta che si smonta, caricando il braccio del bilancino con una quantità standard di acqua (si può usare una siringa graduata) e agendo sulle viti di regolazione delle bascule per tararlo correttamente.

Evitare il low-cost. L'acquisto di una capannina meteo ha un costo non indifferente, ma neppure esorbitante. E se si considera che può lavorare correttamente per molti anni, se adeguatamente manutenuta, è bene non andare al risparmio. Il rischio concreto è che i dati rilevati siano sballati e che si prendano decisioni sulla base di informazioni errate.

Tempistiche. A livello generale bisogna considerare di pulire almeno due volte all'anno la propria centralina meteo: ad inizio stagione e prima dell'inverno. Bisogna poi considerare che in climi particolarmente umidi oppure in zone costiere, dove il vento trasporta la salsedine sugli strumenti, la manutenzione e l'eventuale sostituzione delle parti danneggiate deve essere effettuata con maggiore frequenza. Mentre in luoghi montani, lontano da smog e aria stagnante, la manutenzione può essere effettuata anche una volta all'anno.