Palermo il 4 luglio 2019 è stato istituito, con apposito decreto dell’assessore per l’Agricoltura della Regione Siciliana, Edy Bandiera, un sistema di governance regionale dell’agricoltura finalizzato al raggiungimento di obiettivi di crescita e sviluppo del settore agricolo e ad affrontare un insieme di sfide complesse che coinvolgono decisioni partecipate a livelli differenziati di governo, regionale, nazionale e comunitario.

Del sistema di governance regionale fanno parte: l’assessorato all'Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Agci  (Associazione generale cooperative italiane), Confcooperative (Confederazione cooperative italiane), Legacoop, Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati della Sicilia, Federazione regionale dei Dottori agronomi e forestali (Sicilia), Federazione regionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati della Sicilia; Anci (Associazione dei comuni siciliani), i Gruppi di azione locale della Sicilia, le Università degli Studi di Palermo, Messina, Enna e Catania.

Molteplici gli obiettivi. La cornice da mettere a punto va dall’attuazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 alla progettazione della nuova Programmazione europea 2021-27 non senza trascurare la predisposizione di strumenti normativi regionali in grado di valorizzare la peculiarità e l’identità dei sistemi agricoli siciliani, che risultano molto diversificati nelle 9 province siciliane.

Tra gli obiettivi operativi figurano la piena valorizzazione della diversità e ricchezza dei territori rurali, la gestione dei rischi derivanti da volatilità dei prezzi agricoli e cambiamento climatico, la necessità di differenziare e caratterizzare le produzioni in termini di qualità e di legami con la zona di produzione, la sicurezza alimentare ed ancora il raggiungimento dei mercati locali e globali. 

Per l’assessore per l’Agricoltura, Edy Bandiera: “L'esigenza di lavorare in maniera compiuta alla nuova programmazione 2020-2027 e le sfide poste oggi da processi di carattere globale, dai mercati liberalizzati, dai cambiamenti climatici, oltre che dalle modalità di consumo, ci impongono delle nuove e costanti forme di interazione fra istituzioni pubbliche, organizzazioni professionali e associazioni di categoria delle filiere agricole, in grado di adottare strumenti di politiche innovative perfettamente aderenti alle reali esigenze della nostra Agricoltura. Con l’istituzione di questo qualificato sistema di concertazione e governance, ci poniamo nelle condizioni migliori per instaurare processi virtuosi che ci possono consentire di sostenere, sempre più e sempre meglio, gli interessi legittimi della nostra agricoltura".