Un fatturato da 7 miliardi entro il 2020 per l'agricoltura biologica.
E' questa la previsione dell'Ufficio studi di Cia comunicati all'assemblea elettiva dell'Associazione per la promozione del biologico degli agricoltori italiani che ha riconfermato, Federico Marchini come presidente e Antonio Sposicchi direttore.

Con il congresso dal titolo "Il biologico condiviso per l'affermazione di un network dei valori", Anabio ha sottolineato la necessità di ridurre le contrapposizione tra modelli agricoli produttivi.
Ciò in favore del paradigma agroecologico, aderente all'andamento di un settore, uscito dall'empasse che lo voleva di nicchia per essere protagonista anche nella grande distribuzione, dove il comparto è arrivato oltre 1 miliardo e mezzo di vendite. Nei supermercati viene acquistato il 48% dell'agroalimentare bio, negli ipermercati il 35%.

La stima a rialzo di Cia tiene conto delle scelte degli agricoltori, più aperti alle innovazioni e attenti ad una produzione sostenibile.
Sono 72.154 gli operatori certificati bio (gennaio 2017) di cui per un 20% aderenti ad Anabio-Cia. 
Dal 2012 il terreno destinato, è aumentato del 53% (1.800 gli ettari nel 2016, obiettivo 2.100 entro il 2020), facendo dell'Italia (5° in Europa con 14% del totale agricolo) uno dei Paesi in cui l'agricoltura biologica pesa di più sull'intero settore.
A trainare, consumatori consapevoli e selettivi. Ci sono prodotti bio nella spesa dell'88% delle famiglie italiane. Scelgono per lo più derivati dei cereali (+3,2%), frutta (+19,3%), ortaggi (+12,7%) e latticini (+3,2%) prodotti che da soli fanno il 68% delle vendite totali non tradizionali.

"Noi agricoltori - ha affermato Marchini - abbiamo il compito, arduo e forse pretenzioso, di migliorarla, a cominciare dal linguaggio, perché occorrono termini nuovi se quelli esistenti sono mal usati, inadeguati o appaiono ancora privi di un corrispettivo concreto. Creare lavoro e lavoratori ad alto valore aggiunto deve essere la più grande ambizione e soddisfazione di un agricoltore".

“Innovare e condividere in agricoltura, questa è la nostra sfida - ha commentato il presidente di Cia nazionale Dino ScanavinoE' centrale il ruolo della ricerca, come il coinvolgimento dei cittadini nella diffusione della conoscenza, dei valori del processo produttivo, passando per la salvaguardia dei luoghi, delle risorse e il rispetto dell'ambiente".