I consumi di ortofrutticoli aumentano (evviva).
Ma i prezzi calano (snort).

Ismea ci dice che i consumi di ortofrutticoli freschi e confezionati anche nei primi mesi dell'anno si confermano in aumento. Continua la serie positiva.
A dire la verità per la frutta nei primi tre mesi dell'anno vi è stato un notevole calo (-10%) che è stato però ampliamente recuperato dalle vendite di ortaggi (+6%, fanno bene), patate (+3%, viva la crisi), quarta gamma (+3%, una certezza) e agrumi (+6%, costavano poco).

Il problema è che la spesa delle famiglie ha registrato un calo del 2,5% - quindi i prezzi calano.
Il calo è ancor più pronunciato dal punto di vista del valore medio delle merci - considerando che vi è stata una rilevante diminuzione dello sfuso (-3,5% in volume , -7,8% in valore) e un netto incremento del confezionato (+11% in volume, +6,5% la spesa: questo è l'effetto "sacchetto nei supermercati", risultato della italica dabenaggine).

Mal comune, mezzo gaudio: il valore delle esportazioni ortofrutticole spagnole ha per la prima volta segnato una flessione del 6% nel primo trimestre del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 - i volumi esportati sono però gli stessi.

La perdita in valore dei prodotti ortofrutticoli non è un bel segno. In un mercato in cui l'offerta è sempre più abbondante continua la competizione per il prezzo, alimentata in maniera sciamannata dalla Gdo.
Che speriamo capisca al più presto che svalutare il prodotto non conviene a nessuno.